L’inverno del caro energia: la tua casa è attrezzata ad affrontare l’emergenza?
Solo la metà dei cittadini che abbiamo intervistato considera la propria casa pronta ad affrontare il caro energia. Tanti gli interventi possibili per arginare i rincari arrivati alle stelle. La maggioranza degli intervistati usa lampadine a basso consumo, ma in tanti hanno fatto interventi strutturali sull’edificio. Per chi non si è preparato in anticipo restano i buoni comportamenti quotidiani.
- di
- Beba Minna

In questo mese di ottobre il caldo è stato anomalo; una situazione climatica che ha certamente influito sul calo del prezzo del gas appena comunicato da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Secondo l'Authority, infatti, se confrontata al trimestre precedente, la spesa complessiva di una famiglia con un consumo ad esempio di 1.400 metri cubi annui (con riscaldamento autonomo) è scesa del 12,9%. Ma si tratta solo di un fuoco di paglia, dovuto appunto a un minor consumo dovuto al caldo anomalo. I prezzi unitari del gas rimangono invece alle stelle: se facciamo un confronto tra la spesa complessiva nel periodo 1° novembre 2020 - 31 ottobre 2021 e il periodo 1° novembre 2021 e il 31 ottobre 2022, il saldo è ancora di +67%. E per i prossimi 12 mesi la stima di spesa annua continua ad essere alta: ad esempio una famiglia di 3 o 4 persone (con consumo di 2.700 kWh per energia elettrica e 1.400 mc per gas, con riscaldamento autonomo) spenderà per l'energia elettrica 1.726 euro, mentre per il gas 2.794 euro, per un totale di circa 3.766 euro.
Gli italiani saranno quindi impegnati ancora nella battaglia contro lo stesso nemico: il caro bollette. Ma come si sono preparati a questo terremoto? C’è chi aveva capito che investire con interventi strutturali nel risparmio energetico, magari approfittando dell’Ecobonus, permette di contenere i consumi e chi invece si limita a usare lampadine a risparmio energetico. È una fotografia che emerge dalla nostra inchiesta sugli italiani e il caro-energia. Abbiamo interpellato oltre 900 cittadini per sapere se hanno predisposto la propria abitazione al risparmio energetico: solo metà degli intervistati considera la propria casa attrezzata ad affrontare il caro energia, e sono poi coloro che hanno fatto interventi sostanziali, come sostituire i vecchi infissi, isolare il tetto o le pareti, cambiare la caldaia. L’indagine è stata realizzata tra il 15 e il 20 settembre 2022 su un campione di 918 italiani di età compresa tra 25 e 79 anni e distribuiti su tutto il territorio nazionale.
I modi per portare efficienza energetica in casa
I sistemi per il risparmio energetico più diffusi nelle case degli italiani sono lampadine a basso consumo, finestre ad alto isolamento, grandi elettrodomestici ad alta efficienza e prese multiple con interruttore: oltre la metà degli intervistati afferma di avere queste soluzioni in casa. Circa la metà ha una caldaia a gas a condensazione o pompa di calore elettrica. Solo un quarto degli intervistati afferma di avere isolato il tetto termicamente e altrettanti hanno fatto isolare le pareti con con il cappotto termico. Le soluzioni meno diffuse sono pannelli solari, caldaie o stufe a biomassa, isolamento termico del pavimento e piano cottura a induzione. Negli ultimi due anni, quasi la metà degli intervistati ha fatto qualche intervento per migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione, 1 su 10 ne ha fatti negli ultimi 6 mesi. Le dotazioni installate recentemente sono soprattutto luci a basso consumo (il 23% le ha installate negli ultimi 2 anni), caldaie a gas a condensazione o pompa di calore (14%), prese multiple con interruttore (13%) e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica (11%).
Nelle case indipendenti l’efficienza vince
Nelle case indipendenti sono realizzati più spesso gli interventi strutturali, come l’isolamento del tetto, il cappotto termico e i pannelli solari, ma anche le caldaie o le stufe a biomassa sono molto più diffusi. Oltre ai diversi tipi di immobile (case indipendenti o condomini), ci sono anche importanti differenze geografiche. In generale le case del nord Italia hanno maggiori dotazioni per il risparmio energetico rispetto a quelle delle regioni centrali e, soprattutto, a quelle del meridione e delle isole.
La metà pensa di avere una casa attrezzata
Attualmente solo il 53% del campione ritiene che le caratteristiche della propria abitazione siano buone o molto buone dal punto di vista del risparmio energetico, consentendo un risparmio in bolletta. Circa la metà non è dunque soddisfatto e in particolare il 18% dà una valutazione negativa della propria abitazione dal punto di vista del risparmio energetico.
Pensando al potenziale risparmio in bolletta, il 61% deglil intervistati ritiene molto conveniente investire per migliorare almeno un aspetto legato al risparmio energetico in casa. Solo il 6% pensa che non valga la pena intervenire su alcun ambito.
Infine quasi un terzo degli intervistati (31%) si dichiara poco o per nulla informato sulle attrezzature disponibili per risparmiare energia in casa.
Come gestire al meglio la casa
Se non abbiamo potuto fare interventi sul nostro immobile, abbiamo ancora un ampio margine di intervento sul risparmio domestico. Nella stagione invernale, la strategia più efficace contro il caro-bolletta è intervenire sul riscaldamento: abbassarlo anche solo di un grado riduce la spesa di circa l’8%. E poi possiamo imparare a gestire al meglio gli elettrodomestici. Quanto ci costano tutti gli apparecchi che usiamo in casa? Immaginiamo una giornata di intenso uso degli elettrodomestici, calcolando il consumo per ognuno in base al prezzo medio attuale dell’energia (0,64 euro a kWh). Presi singolarmente hanno un costo contenuto, ma è la somma di tutti che a fine giornata gonfia la bolletta. Ipotizzando un utilizzo intensivo di tanti apparecchi quotidiani, dal forno alla lavatrice, dalla pompa di calore all’asciugatrice, dal phon al router, alla fine della giornata con le tariffe alle stelle di oggi abbiamo speso più di 12 euro. Il consiglio è di usare solo quelli indispensabili e per il tempo strettamente necessario. È importante anche scegliere i modelli meno energivori, ma soprattutto evitare sprechi, come per esempio lasciare il caricatore del cellulare inserito nella presa quando non serve.