Quante bufale sulle “Città 30”
Social scatenati contro il limite dei trenta chilometri all’ora nel centro di Bologna. Un tema che divide e che si alimenta di pregiudizi. Eppure i dati dimostrano che le “Città 30” sanno tenere insieme sicurezza, lavoro, mobilità sostenibile e felicità dei cittadini. Ecco perché.

In questo articolo
- Il limite 30 dà un falso senso di sicurezza ai cittadini, i quali saranno meno attenti e provocheranno più incidenti gravi. FALSO
- Il limite è giusto che ci sia solo vicino ai luoghi più sensibili, come scuole, ospedali, parchi giochi. FALSO
- La Città 30 è contro gli automobilisti e i motociclisti. FALSO
- Così anche biciclette e monopattini mi superano! FALSO
- Il codice della strada prevede il limite dei 50 km/h in città, sotto il quale non si possono fare multe. FALSO
- Tutte le strade della città sono a 30 km/h, anche le tangenziali. FALSO
- Si allungano i tempi di percorrenza, i trasporti pubblici saranno sempre in ritardo, i taxi ci mettono di più. FALSO
- Ma è fisicamente impossibile andare a 30 all’ora in auto! FALSO
- Aumentano il traffico, le code, gli ingorghi. FALSO
- La Città 30 danneggia chi lavora e chi guida per lavoro (corrieri, Ncc, manutentori, autisti bus, tassisti...). FALSO
- Aumenta l’inquinamento da traffico. FALSO
- Aumentano il consumo di carburante e i gas inquinanti emessi dai veicoli a motore. FALSO
- È un limite inutile perché nessuno lo rispetta. FALSO
- Hai ricevuto una multa ingiusta? Ti aiutiamo noi
Qualcuno ha osservato, ben prima dell’avvento dei social, che più le opinioni sono fondate sui pregiudizi più sono sostenute con violenza. Non stupisce che dietro la furia che si è scatenata contro il modello "Città 30" adottato a Bologna ci siano soprattutto pregiudizi e quasi mai ragionamenti basati su fatti e dati. I politici hanno contribuito a gettare benzina sul fuoco delle polemiche. Così il progetto che fa leva sulla mobilità, e che grazie a interventi a cascata migliora nel suo complesso la vivibilità cittadina, si è trasformato in un agone in cui posizioni ideologiche si combattono a colpi di slogan.
Per i detrattori quello di Bologna è diventato il provvedimento del “partito anti-auto” contro i cittadini che lavorano, e perfino derubricato a un modo come un altro per “fare cassa”. Non c’è obiezione alla quale il Comune di Bologna, su un apposito sito non dia una risposta fondata su dati precisi e documentati, grazie agli studi condotti nei centri urbani (Bruxelles, Parigi, Londra, Bilbao, Helsinki, Edimburgo, Amburgo...) che nel mondo hanno abbracciato, da più o meno tempo, il modello Città 30.
Torna all'inizioIl limite 30 dà un falso senso di sicurezza ai cittadini, i quali saranno meno attenti e provocheranno più incidenti gravi. FALSO
Non ci sono prove che suggeriscano che viaggiare a 30 km/h diminuisca l’attenzione e la concentrazione dei guidatori o aumenti gli incidenti. Guidando a 30 km/h hai più tempo per rispondere a eventuali eventi e ostacoli imprevisti sulla strada, hai una visuale più più ampia sull’ambiente stradale e ti serve meno della metà dello spazio per fermare l’auto.
Secondo l'Istat, il 73% degli incidenti stradali in Italia avviene dentro le città; l’80% delle vittime negli incidenti in città sono pedoni, ciclisti e motociclisti; la velocità è la prima causa in assoluto degli incidenti più gravi, quelli mortali, in città. Abbassare la velocità massima sulle strade urbane tutela prima di tutto gli utenti vulnerabili. Meno velocità significa ridurre sia la probabilità, sia la gravità degli incidenti stradali. Per una persona essere investita da un’auto a 30 all’ora equivale a cadere dal primo piano: 9 volte su 10 ti salvi. Mentre essere investita da un’auto a 50 km/h e oltre equivale a precipitare dal terzo piano: 8 volte su 10 non sopravvivi.
Torna all'inizioIl limite è giusto che ci sia solo vicino ai luoghi più sensibili, come scuole, ospedali, parchi giochi. FALSO
La maggior parte delle strade urbane è potenzialmente un luogo sensibile. Nelle città, infatti, le persone vivono, lavorano, giocano, fanno commissioni.., per cui le strade vedono la presenza a distanza molto ravvicinata di veicoli pesanti e veloci (come auto, moto, furgoni,..) e di persone a piedi o in bici, che percorrono e attraversano la strada.
Inoltre, i 30 km/h applicati in maniera estesa alle aree più densamente popolate rendono più sicure tutte le persone non solo vicino a questi specifici punti, ma anche lungo il percorso, da quando escono di casa a quando raggiungono il luogo di destinazione. Per fare un esempio, se i 30 km/h fossero solo davanti alle scuole, non proteggerebbero i/le bambini/e e i/le ragazzi/e in tutto il tragitto casa-scuola, né per gli spostamenti extrascolastici per andare a fare sport, musica, ecc.
Torna all'inizioLa Città 30 è contro gli automobilisti e i motociclisti. FALSO
No, perché tantissimi morti e feriti per incidenti stradali, oltre il 75% sono conducenti di veicoli a motore: aumentare la sicurezza stradale grazie ai 30 km/h in città serve a salvare le vite di tutti, certo degli utenti più vulnerabili come pedoni e ciclisti spesso citati quando si parla di Città 30, ma naturalmente anche dei guidatori di auto, moto, furgoni, camion, ecc.
Rendere più fluido il traffico con la Città 30 agevola ciascuno di noi rendendo le strade, oltre che più sicure, anche meno congestionate e meno stressanti. La Città 30, ancora, non è contro chi si muove in auto e in moto perché tutta la rete stradale primaria resta in ogni caso a 50 km/h. E infine perché, a differenza di provvedimenti più classici come le ZTL e le aree pedonali, la Città 30 non impedisce di usare il proprio mezzo privato per recarsi in determinate parti delle città, ma semplicemente chiede di guidare a una velocità sicura per tutti, senza nessun peggioramento dei tempi di percorrenza.
Torna all'inizioCosì anche biciclette e monopattini mi superano! FALSO
In media chi utilizza una bicicletta in città tiene una velocità di crociera attorno ai 15-20 km/h; mentre le biciclette a pedalata assistita hanno un blocco di fabbrica a velocità massima di 25 km/h e i monopattini a 20 km/h. Sono quindi tutti mezzi adatti e conformi in modo naturale alla Città 30, ovviamente a condizione che rispettino le regole del codice e gli altri utenti della strada.
Torna all'inizioIl codice della strada prevede il limite dei 50 km/h in città, sotto il quale non si possono fare multe. FALSO
Il codice della strada prevede che i 50 km/h siano il limite di velocità ordinario sulle strade urbane, ma dà anche la possibilità ai Comuni di abbassarlo in determinate strade, quando risulta necessario per garantire la sicurezza della circolazione e la tutela della vita umana. Questa facoltà esplicitamente consentita dalla legge, messa in relazione a tutti i piani internazionali, europei, nazionali e locali in materia di sicurezza stradale che prevedono l’applicazione dei 30 km/h come velocità adeguata all’interno delle città fatta salva la viabilità di scorrimento a 50 km/h, è la base della decisione del Comune di introdurre Bologna Città 30. Chi contravviene al limite previsto sulle singole strade è quindi sanzionabile.
Torna all'inizioTutte le strade della città sono a 30 km/h, anche le tangenziali. FALSO
No, il cambiamento della Città 30 interessa la maggior parte delle strade urbane, ma non tutte. Sono esclusi la tangenziale, alcune delle direttrici principali in entrata/uscita dalla stessa e i percorsi di accesso ai parcheggi scambiatori.
Torna all'inizioSi allungano i tempi di percorrenza, i trasporti pubblici saranno sempre in ritardo, i taxi ci mettono di più. FALSO
L’abbassamento del limite di velocità da 50 km/h a 30 km/h, anche sulla base degli studi e dei dati provenienti dal monitoraggio dei bus in altre Città 30 europee, non modifica in modo significativo i tempi di viaggio previsti dei mezzi pubblici. Questo è dovuto a diverse ragioni: i tempi di percorrenza dei trasporti pubblici di linea (bus) e non di linea (taxi e ncc) sono influenzati molto più dagli ostacoli della circolazione in città (ritardi agli incroci semaforizzati, sosta in doppia fila, fermate, ecc.) e, soprattutto, dall’interferenza del traffico privato (congestione veicolare), che dalle velocità massime.
Tutta la rete stradale primaria, cioè quelle strade in cui anche prima della Città 30 i mezzi pubblici di solito riuscivano effettivamente a raggiungere velocità più elevate dei 30 km/h in modo costante, resta comunque con il limite di 50 km/h. Più in generale, la diminuzione dei picchi di velocità verrà compensata da un traffico che diventerà progressivamente più fluido. Inoltre, nel medio periodo potrebbero generarsi maggiori benefici dovuti alle persone che – a fronte di strade più sicure con la Città 30 – sceglieranno di spostarsi a piedi, in bici o con gli stessi mezzi pubblici invece che con l’auto, andando a ridurre la congestione del traffico a vantaggio di bus, taxi e ncc. La velocità commerciale dei mezzi pubblici era già in precedenza meno della metà di 30 km/h.
Torna all'inizioMa è fisicamente impossibile andare a 30 all’ora in auto! FALSO
Che sia più che possibile procedere a 30 km/h nella maggior parte delle strade urbane è dimostrato dalle decine di migliaia di guidatori di ogni tipo e marca di veicolo, che, dopo un periodo iniziale di adattamento, lo fanno normalmente ormai da anni nelle tante Città 30 nel mondo. All’inizio per abituarsi, può essere utile avere in mente l’obiettivo di tenere una velocità costante, lasciar andare l’auto e frenare il meno possibile, anziché accelerare e frenare spesso come tipicamente abbiamo fatto finora con gli stop-and-go tipici della guida a 50 km/h in città.
Torna all'inizioAumentano il traffico, le code, gli ingorghi. FALSO
La congestione e il traffico sulle strade non aumentano con l’introduzione del limite di velocità a 30 km/h, anzi. Abbassare la velocità in città rende il traffico più fluido. Il flusso delle auto che procede a velocità costante e uniforme a 30 km/h tra un semaforo e l’altro, diventa più omogeneo e scorrevole. Nelle Città 30, la maggiore sicurezza delle strade invoglia le persone a utilizzare mezzi più leggeri e meno ingombranti per spostarsi in città.
Torna all'inizioLa Città 30 danneggia chi lavora e chi guida per lavoro (corrieri, Ncc, manutentori, autisti bus, tassisti...). FALSO
Tanti morti e feriti in incidenti stradali sono persone che stavano semplicemente andando a lavorare, oppure che per lavoro guidano auto, furgoni, camion, ecc.: aumentare la sicurezza stradale grazie ai 30 km/h serve a salvare anche le loro vite in città. Pensa che in Italia il 60% degli infortuni mortali sul lavoro riconosciuti dall’Inail sono in realtà incidenti stradali, di due tipologie: o cosiddetti “in itinere” (persone morte in incidenti stradali nel tragitto per andare da casa al lavoro), o durante il lavoro (persone morte in incidenti stradali mentre per lavoro erano alla guida di un mezzo di trasporto in circolazione sulla strada pubblica).
Analogamente, se con la Città 30 migliora la qualità dell’aria, questo va a vantaggio della salute dei guidatori professionali, che, lavorando in strade trafficate per molte ore ogni giorno, sono più esposti alle emissioni inquinanti. Rendere più fluido il traffico con la Città 30, infine, aiuta chi guida per lavoro (che è cosa diversa da guidare per andare al lavoro) a farlo su strade, oltre che più sicure, anche meno congestionate e meno stressanti.
I 30 km/h creano infatti condizioni di maggiore scorrevolezza a velocità costante, senza peggiorare i tempi di percorrenza, e, offrendo più sicurezza, progressivamente fanno crescere la quota di persone che si spostano a piedi, in bici e coi mezzi pubblici e riducono così il numero di auto in circolazione. Questo va a vantaggio soprattutto di chi deve guidare in strada per lavoro e spesso anche con tempi stringenti, come corrieri, manutentori, autisti dei bus, tassisti, ncc, ecc.
Torna all'inizioAumenta l’inquinamento da traffico. FALSO
C’è spesso l’idea che andare più piano aumenti l’inquinamento atmosferico causato dal traffico, per il rallentamento in quanto tale (la Città 30 in verità comporta solo l’eliminazione dei picchi di velocità), o come conseguenza di un presunto aumento dei tempi di percorrenza o della congestione stradale (che gli studi e i dati reali dimostrano invece non verificarsi con il limite dei 30 km/h). In realtà, i fattori che peggiorano l’inquinamento sono le numerose accelerazioni seguite da decelerazioni improvvise, tipiche degli stop-and-go a cui i 50 km/h costringono i guidatori sulle strade urbane, a causa dei continui e inevitabili ostacoli del traffico in città.
Torna all'inizioAumentano il consumo di carburante e i gas inquinanti emessi dai veicoli a motore. FALSO
A 30 km/h in città le auto tendono a muoversi a velocità più costante, con conseguente calo delle emissioni inquinanti grazie alla riduzione delle accelerazioni, a cui sono associati i maggiori picchi di emissioni di scarico dei veicoli con motore a combustione interna frenate, che producono emissioni di polveri sottili a causa dell’usura dei freni e dell’attrito degli pneumatici sulla strada.
Torna all'inizioÈ un limite inutile perché nessuno lo rispetta. FALSO
Serve una cultura condivisa e ovviamente anche dei controlli. La segnaletica è necessariamente quella prevista dal codice della strada: dovrai andare a 30 km/h in tutte le strade che percorri ogni volta che incontri il cartello quadrato di “inizio zona 30”, fino a quando non vedi il cartello quadrato di “fine zona 30”: da lì in poi potrai ricominciare ad andare a 50 km/h. Non sono invece previsti cartelli di 50 km/h, perché per legge in città è il limite ordinario vigente nelle strade diverse da quelle in cui si applicano i 30 km/h e non va segnalato. Potrai quindi andare a 50 km/h ogni volta che superi un cartello di “fine zona 30”, fino a quando non trovi un nuovo cartello di “inizio zona 30”.
Torna all'inizioHai ricevuto una multa ingiusta? Ti aiutiamo noi
Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, Altroconsumo è a favore del modello Città 30 e, di conseguenza anche delle sanzioni per i trasgressori. Tuttavia può succedere di ricevere contravvenzioni ingiustificate; se sei stato multato ingiustamente e vuoi contestare la sanzione Altroconsumo è al tuo fianco: in questo contenuto trovi tutte le informazioni su come contestare una multa; inoltre ricorda per i soci c'è sempre il servizio di assistenza legale: lo trovi al numero 02.6961500 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Per chi non è ancora socio c’è la possibilità di prenotare una consulenza gratuita.
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