Smartphone, i 10 modelli con l'antenna migliore
Avere un'antenna performante aiuta lo smartphone a connettersi meglio alla rete, anche dove scarseggia, ma consente anche di risparmiare batteria e di contenere le emissioni di SAR, ovvero la quantità di radiazioni prodotte dallo smartphone e assorbite dal nostro corpo. Ecco perché e quali sono i 10 modelli di telefoni in commercio che hanno l'antenna più sensibile alla rete.
- contributo tecnico di
- Roberto Luppi
- di
- Luca Cartapatti

Un'escursione in montagna, una gita in barca o un'abitazione un po' isolata tra le campagne dell'entroterra, ma anche un banale e momentaneo "sovraffollamento" della rete: sono tutte situazioni in grado di mettere fuorigioco i nostri costosissimi smartphone. La ricerca della rete da parte del dispositivo diventa estenuante e spesso, quando ci si riesce ad agganciare, una tacca solitaria non ci permette neppure di inviare una email o fare una chiamata. Ma nei casi in cui il "campo scarseggia", avere un modello di smartphone oppure un altro può davvero fare la differenza? La risposta è sì. Quando la copertura non è ottimale, avere uno smartphone con una buona antenna può cambiarci la vita. Vediamo perché.
L'importanza di una buona antenna
Innanzitutto una migliore sensibilità alla rete permette di aumentare la possibilità di connettersi anche dove sembra impossibile. Ma uno smartphone con una buona antenna, può sembrare strano, aiuta anche a consumare meno batteria: la ricerca delle reti, infatti, è un’attività energivora e meno tempo impiega uno smartphone a connettersi, meno batteria consumerà. Infine, per connettersi, uno smartphone con un'antenna performante, lo farà utilizzando minor potenza, e quindi producendo minori emissioni.
Il SAR e la misura delle radiazioni
Ma di quali emissioni stiamo parlando? I telefoni (solo quando sono accesi) emettono le stesse radiazioni delle antenne installate sui tetti o sui tralicci. La differenza è che nell'utilizzare uno smartphone in genere siamo più vicini all'antenna e le radiazioni sono concentrate su alcune specifiche parti del nostro corpo. Va da sé che se il telefono viene tenuto in mano l’irraggiamento riguarderà tessuti non particolarmente delicati, ma se il telefono è vicino ad aree sensibili, come ad esempio la testa o i testicoli (soprattutto per chi ha l'abitudine di tenerlo acceso nella tasca anteriore dei pantaloni), occorre prestare maggiore attenzione ai possibili effetti biologici, cioè alle reazioni dovute all’interazione tra le radiazioni e i tessuti. Effetti che, lo ricordiamo, dipendono dalla quantità di energia assorbita e dalla capacità di dissipare il calore trasmesso.
Per misurare la quantità di radiazioni assorbite dal corpo, esiste un'apposita unità di misura: il SAR (Specific Absorption Rate), espresso in W/kg (watt per chilo di tessuto corporeo esposto). Questa unità di grandezza, ufficialmente riconosciuta, misura appunto la quantità di radiazioni ricevute e la traduce nel rischio di effetto termico al quale il corpo è esposto.
Smartphone: non c'è da preoccuparsi
Tutti i produttori devono testare i propri apparecchi prima di metterli in commercio e riportare il valore di SAR massimo sul sito o sul manuale d’uso. L’Unione Europea, seguendo le raccomandazioni dell’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection), ha deciso di adottare come limite massimo che possono raggiungere tutti i modelli in commercio, un cinquantesimo del valore di effetto termico già considerato senza rischi dalla comunità scientifica. In sostanza, tutti i modelli in commercio devono essere 50 volte meno dannosi del valore di sicurezza individuato dagli studi scientifici fin qui pubblicati.
Non basta però prendere il modello con il valore di SAR massimo più basso per dire che quel modello è meglio di altri. Il problema, infatti, è che tale valore (il SAR massimo) non permette di confrontare i risultati dei vari modelli in situazioni differenti e più vicini alle reali condizioni d'uso: questi test, infatti, prendono in considerazione il caso peggiore, ovvero le radiazioni emesse dai prodotti quando funzionano alla massima potenza, situazione che si verifica di rado nell’uso quotidiano. Per intenderci, due telefoni con lo stesso SAR massimo ci esporranno nel quotidiano alle radiazioni in modo diverso a seconda della loro sensibilità alla rete: maggiore è la sensibilità, minore sarà la potenza necessaria per collegarsi alla rete e quindi l’emissione di campi elettromagnetici.
Meno SAR se l'antenna funziona bene
Paradossalmente, e lo abbiamo dimostrato con un test ad hoc qualche anno fa, in alcuni casi telefoni con SAR massimo più elevato potrebbero in condizioni reali di utilizzo esporci meno alle radiazioni se la loro antenna è particolarmente efficiente. A prescindere dal valore di SAR massimo il modo migliore per ridurre l’esposizione è avere tra le mani prodotti con una elevata sensibilità alla rete e, durante l’uso, tenerli lontani dalle zone del corpo più sensibili; in caso di uso prolungato è sempre possibile alternare il lato del corpo a contatto con il dispositivo o, meglio ancora, allontanare il telefono usando vivavoce e cuffie auricolari. Proprio per questo motivo, l’uso del telefono tenuto in mano per vedere ad esempio video o usare videogiochi assicura una distanza dal corpo tale che l'influenza dei campi elettromagnetici sulle zone più sensibili sono di fatto trascurabili.
Sensibilità alla rete: gli smartphone da 5 stelle
Visto che abbiamo dimostrato che una buona antenna riduce la potenza necessaria a ricercare la rete e di conseguenza anche le emissioni di SAR, diventa particolarmente importante conoscere quali modelli hanno antenne davvero performanti. Nei nostri test eseguiamo diverse prove per valutare la qualità degli smartphone e tra queste anche quelle di sensibilità alla rete. Qui di seguito, puoi trovare i migliori 10 modelli di smartphone 4G che hanno ottenuto 5 stelle (il massimo del punteggio) nella nostra valutazione sulla sensibilità alla rete, ordinati proprio in base alla qualità della loro antenna. Per ognuno, cliccando sul nome dello smartphone, indichiamo anche il negozio online più affidabile dove è possibile acquistare quel modello al prezzo più vantaggioso.
Accedi al sito per continuare a leggere
Questo contenuto è riservato a soci e FAN
Non hai ancora un account? Registrati
Questo contenuto è riservato ai FAN
Per continuare a leggere [login] o Diventa FAN- Samsung Galaxy Xcover 4s
- OnePlus Nord CE 2 5G
- Google Pixel 4a
- Oppo Reno4 Z 5G
- Oppo Find X5 Lite 5G
- Oppo Reno 6 5G
- Oppo Find X5 5G
- Apple iPhone 11 Pro
- Huawei P40 Pro
- Xiaomi Redmi 9C
Come misuriamo la sensibilità alla rete?
Il test viene effettuato in laboratorio specializzato, simulando il comportamento dei ripetitori delle reti mobili 4G in condizioni controllate e identiche per tutti i modelli. Ogni telefono viene testato per ognuna delle 3 bande di frequenza 4G utilizzate oggi in Italia: banda 3 (1.800MHz), banda 7 (2.600MHz) e banda 20 (800MHz). Si tratta delle 3 bande date in concessione dallo Stato, attraverso un’asta pubblica nel 2011, ai più importanti operatori di telefonia italiani.
Le frequenze più alte della banda 7 (2.600 MHz) consentono di ottenere elevate capacità e velocità nel trasferimento dei dati, ma offrono una copertura inferiore e sono meno penetranti all'interno degli edifici; sono ideali in città e aree densamente popolate, ma non per coprire grandi distanze. Per avere buone coperture ad elevate frequenze gli operatori devono possedere una infrastruttura con un adeguato numero di antenne. Nelle aree rurali, sulle lunghe distanze e quando necessiti una buona penetrabilità negli edifici, la banda 20 (800 MHz) garantisce trasferimento dati efficiente anche se con velocità inferiori rispetto alle altre. La banda 3 (1.800 MHz) è un compromesso tra le altre due e in abbinamento alle altre frequenze garantisce copertura adeguata in diverse situazioni.
Come avviene il test
Il test viene effettuato con 4 orientazioni differenti dello smartphone, per ridurre al minimo l'influenza della posizione dell'antenna stessa all’interno del telefono rispetto a quella del simulatore di ripetitore. Al fine di rilevare differenze relative alla sensibilità dei telefoni cellulari, gli smartphone sono collegati alla rete 4G di test e posti in una sorta di "camera schermata" (vedi immagine).
In questo modo, possono venire misurati vari indicatori: tra questi valutiamo l’RSRQ, Reference Signal Received Quality, uno degli indicatori più importanti per valutare la qualità dei collegamenti alle reti mobili. Poiché la connessione di rete al generatore di segnali è indipendente da influenze esterne, il valore RSRQ è di fatto una misura attendibile della sensibilità dello specifico smartphone testato.