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Ubi Banca diventa Intesa San Paolo: cosa cambia per i clienti

Ubi Banca chiude gli sportelli: una parte sono già diventati Bper a febbraio e ora la maggior parte diventa Intesa San Paolo. Dal 12 aprile ci sarà dunque anche il passaggio dei restanti conti correnti Ubi a Intesa: ma cosa succede ai correntisti? Cambiano le condizioni contrattuali ed economiche di conti, carte e bancomat, e potrebbero non essere tra le più vantaggiose. Ecco come si può cambiare banca senza penali e qualche esempio (conti alla mano) per risparmiare. 

  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
  • di
  • Luca Cartapatti
05 aprile 2021
  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
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  • Luca Cartapatti
Ubi Banca diventa Intesa San Paolo

Il 12 aprile 2021 si realizzerà definitivamente la fusione per incorporazione di Ubi Banca in Intesa San Paolo. Una fusione decisa nel corso del 2019 ma che, per ragioni di concorrenza volute dall'Antitrust, ha già visto una parte dei clienti Ubi Banca essere trasferiti a banca Bper nello scorso mese di febbraio. Ora è la volta dei restanti correntisti di Ubi (la maggioranza) i quali hanno già ricevuto una comunicazione firmata Ubi Banca e Intesa San Paolo nella quale si informa della fusione. Ma che cosa significa per i correntisti Ubi Banca e che cosa cambia dal punto di vista pratico? 

Operativamente il 12 aprile i conti correnti dei restanti clienti Ubi Banca saranno trasferiti sul sistema informatico di Intesa San Paolo. Questo significa anche che ci sarà un'integrazione completa degli sportelli bancari: ovvero i clienti Ubi (ma anche quelli di Intesa) potranno recarsi indifferente in una agenzia bancaria Ubi Banca o in una Intesa San Paolo. 

Cambiano le condizioni

Sempre il 12 aprile, però, saranno unificate anche le condizioni contrattuali dei prodotti delle due banche. La comunicazione che i clienti hanno ricevuto, di fatto è anche una proposta di modifica unilaterale di contratto che ha causato già dal 1° aprile per i clienti Ubi Banca un cambiamento delle condizioni economiche di conti correnti, carte di credito e di debito, prepagate e altro. In alcuni casi le condizioni però, queste condizioni sono peggiorative: vale quindi la pena valutare bene se è il caso di cambiare banca alla ricerca di prodotti migliori o restare con l'ex Ubi banca, ormai Intesa San Paolo.

Ma cosa può fare chi sceglie di cambiare? Si può andar via senza alcuna spesa? Che cosa prevede la normativa in questi casi? Ecco alcuni consigli.

Modifiche unilaterali: per la legge sono regolari

Secondo le norme del Testo unico bancario la banca può variare unilateralmente le condizioni di un rapporto bancario (conto, carte, libretto, ecc) rispettando una determinata procedura altrimenti le variazioni non saranno valide.

  1. Si deve inviare una comunicazione personale ad ogni cliente. Per questo i clienti Ubi Banca dovrebbero aver ricevuto per tempo una comunicazione cartacea, ma è valida anche unacomunicazione attraverso l’home banking. Intesa San Paolo ha spedito le comunicazioni il 15 gennaio 2021 e le variazioni sono operative tra il 1 aprile e i 12 aprile.
  2. La variazione proposta deve avere un giustificato motivo: nel caso che stiamo raccontando il motivo è quello della fusione per incorporazione della banca. Un motivo valido.
  3. La variazione deve essere comunicata con preavviso di almeno due mesi e in questo periodo il cliente può recedere senza penali alle vecchie condizioni. Inoltre, nel caso che stiamo descrivendo è previsto che a giugno 2021 i clienti ricevano un documento di sintesi riassuntivo delle condizioni e che entro il 31 luglio 2021 possano recedere alle vecchie condizioni.

Sei un cliente Ubi Banca e non sei stato avvisato di questo cambiamento nei modi e nei tempi corretti dalla banca? Ricordati che per i soci Altroconsumo è sempre a tua disposizione il nostro servizio di consulenza al numero 02.6961580 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13. 

Cosa cambia da aprile

Ma cosa cambia nello specifico per i clienti Ubi Banca? Per prima cosa cambiano le condizioni contrattuali e la maggior parte della documentazione ricevuta dai correntisti è di questo tipo. E poi ci sono anche cambiamenti di nome dei prodotti; ad esempio il conto Ubi Conto QUbì cambia nome in Xme Conto Ubi.

Cambiano anche i numeri per il blocco delle carte emesse da Ubi Banca, che ora saranno:

  • Per le carte di debito e prepagate 800303303
  • Per le carte di credito 800500200

Invece, per tutti coloro che hanno un mutuo o un prestito non cambia nulla. Il pacchetto mutui prima gestito da Ubi Banca sarà ora gestito da Intesa San Paolo, ma per i clienti non ci sono cambiamenti: continuerai quindi a pagare le rate del tuo finanziamento esattamente come prima.

Carte di pagamento e altri cambiamenti

Altri cambiamenti arriveranno nei prossimi mesi e riguarderanno prevalentemente le carte di pagamento. Dal 1 gennaio 2022 le carte di credito Hybrid o Libra e le carte Kalia emesse da Ubi banca non esisteranno più e dovranno essere sostituite con nuove carte.  Fino a quel momento potranno essere ancora usate ma non possono essere riemesse (quindi in caso di furto o smarrimento saranno emesse nuove carte Intesa San Paolo). Già dal 1° aprile però non si possono più richiedere nuove rateizzazioni.

La carta Libramat, carta di debito del circuito Bancomat abbinata ai conti correnti potrà essere usata anche dopo il 12 aprile 2021 ma come le carte di credito anche questa carta non potrà essere riemessa se si deteriora, non funziona più, oppure è persa o rubata. In questi casi bisognerà quindi scegliere una carta di debito Intesa San Paolo

Chi ha una carta prepagata Enjoy, dal 12 aprile 2021 per fare le ricariche dovrà usare il nuovo codice utente che sarà disponibile nella sezione online del sito di Intesa oppure contattando il numero 800303303. Per i pagamenti online si dovrà usare il servizio a distanza e non più l’sms o il token. Alla scadenza o in caso di sostituzione la carta Enjoy sarà sostituita con una carta Superflash, Enjoy Università con Flash Up Studio, carta Like con una carta Flash.

Cosa fare se tutto questo non ti sta bene 

In pratica i prodotti Ubi Banca si unificano con quelli di Intesa San Paolo e questo potrebbe essere il momento per chiudere i rapporti e cercare altrove condizioni migliori. In realtà i prodotti delle due banche erano comunque in media cari e non ci saranno cambiamenti eccessivi. Ma questo è il momento buono per cercare condizioni migliori che sul mercato esistono. Per trovare le offerte più convenienti ci sono i nostri servizi di comparazione online di carte di credito, carte prepagate e conti correnti.

Risparmiare si può: facciamo i conti

Proviamo a fare qualche esempio del risparmio che si può ottenere scegliendo i prodotti più conveniente secondo i nostri comparatori online.

  • Conto corrente. Per una famiglia con operatività media che ha un conto cointestato con doppio accredito dello stipendio, fa bonifici verso altre banche (circa 10 in un anno), paga la rata del mutuo con addebito diretto sul conto, fa prelievi su atm altre banche (12 in un anno), ha una giacenza media di 4500 euro, ci son tre prodotti che hanno un costo totale annuo pare a zero: Ing Conto Corrente Arancio (Modulo Zero Vincoli), Conto Easy di Credit Agricole, conto Quick di Banca Popolare di Bari. Il costo medio sui 400 prodotti della nostra banca dati è di circa 70 euro. Di certo c’è margine di miglioramento visto che UbiConto costa 88,99 euro l’anno e Xme Conto di Intesa San Paolo 124 euro. Anche se oggi i correntisti Ubi mantengono le loro condizioni economiche nel futuro il costo sarà uguale a quello dei correntisti Intesa San Paolo.
  • Carta prepagata. Profilo per shopping online 2 ricariche al mese. Ci sono tante carte prepagate che costano per il nostro profilo zero: Db Contocarta di Deutsche Bank, OvalPay di Banca5, Hype Start di Banca Sella. Il costo medio per i 140 prodotti della nostra banca dati è 54,30 euro. I prodotti Enjoy hanno un costo compreso tra i 54,30 euro e i 113 euro l’anno. Superflash di Intesa San paolo costa 49,90 euro l’anno.
  • Carta di credito. Profilo di utilizzo, spending 4500 euro, 12 e/c online, prelievi valuta per 200 euro, 3 utilizzi estero per 500 euro. I migliori prodotti sono per i soci Altroconsumo la carta Altroconsumo costo totale annuo 20 euro, carta Blu American Express costo totale annuo 34,30 euro, Carta Ego di Credem costo totale annuo 49 euro. La carta Hybrid costa 76,75 euro l’anno e la carta Classic di Intesa San Paolo 78 euro l’anno. Il costo medio dei 90 prodotti della nostra banca dati è 73,45 euro.