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Bonus anziani: in arrivo i primi pagamenti con gli arretrati

A giugno l'Inps inizia finalmente a erogare i primi pagamenti (comprensivi anche degli arretrati dei mesi scorsi) della Prestazione Universale anziani: poco meno di 1.400 euro al mese per gli anziani over 80 in difficoltà economica e non autosufficienti. La misura però interrompe l'erogazione di eventuali contributi per l'assistenza domiciliare erogati dalle ATS; meglio quindi di fasi due conti prima di richiederla. Vediamo chi ne ha diritto e per quali servizi può esser utilizzata.

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29 maggio 2025
Donna anziana con borsellino e monete

Il Bonus Anziani, il cui nome tecnico è Prestazione Universale, è a regime da gennaio ma l'Inps inizia a fare i primi pagamenti a partire dal mese di giugno, fortunatamente erogando anche gli arretrati per i mesi scorsi, a partire da quello in cui si è presentata la domanda.

A marzo l'Inps aveva definito il perimetro della prestazione che, come previsto dalla norma che l'ha istituita, fa decadere automaticamente i contributi per l'assistenza domestica eventualmente erogati dall'ATS (Ambiti Territoriali Sociali) al richiedente. I requisiti richiesti sono stringenti e la misura si affianca all’accompagnamento già percepito.

La Prestazione Universale quindi si compone di una quota variabile, definita assegno di assistenza pari a 850 euro mensili che deve esser utilizzata per i servizi di cura e assistenza e di una fissa costituita dall’indennità di accompagnamento. La prima può esser rideterminata dall’Inps e quindi ridotta, l’accompagnamento invece è “intoccabile” e per il 2025 vale 531,76 euro. Vediamo chi ne ha diritto e come fare a ottenere il bonus anziani.

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Chi ha diritto al bonus anziani: requisiti

Il beneficio economico di 1.381,76 euro al mese è destinato, a partire dal 2025, a chi ha già compiuto 80 anni, ed è non autosufficiente.

La misura sperimentale è destinata ad anziani che rispettino le seguenti condizioni:

  • un livello di fabbisogno assistenziale gravissimo;
  • un Isee per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria massimo di 6 mila euro;
  • titolari dell’indennità di accompagnamento o in possesso dei requisiti per ottenerla.

Ai fini del calcolo Isee l'Inps ha chiarito che è possibile far riferimento all'Isee sociosanitario ristretto, che considera nel nucelo famigliare solo il beneficiario della prestazione, il coniuge e i figli che risultino ancora a carico fiscalmente.

Gli 850 euro saranno erogati sottoforma di trasferimento economico e di servizi alla persona, in ogni caso il contributo non si somma agli altri redditi. Il mancato utilizzo degli importi erogati a titolo di quota integrativa comporta la decadenza dal beneficio.

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Contributi per l'assistenza domiciliare: si perdono con il bonus

L’Inps con un provvedimento ha chiarito che per ottenere il bonus anziani si deve rinunciare alle prestazioni erogate dalle ATS (Ambiti Territoriali Sociali). In particolare, l’istituto ha specificato che eventuali ulteriori contributi che gli anziani ricevono dagli ATS per pagare operatori che prestano assistenza domiciliare, direttamente o per il tramite di imprese che offrono questo tipo di servizio, sono incompatibili con il bonus anziani e quindi bisogna rinunciarci per ottenerlo.

Per questo motivo, l’Inps ha ulteriormente modificato l’iter necessario a richiedere il bonus anziani, in modo che chi ne fa domanda rinunci espressamente a questi contributi. Chi invece avesse già richiesto il bonus ma vuole tornare alla situazione precedente in cui percepiva i contributi ATS, può rinunciare al bonus anziani e recuperare senza soluzione di continuità quanto gli veniva erogato.

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Come ottenere l'agevolazione

Come abbiamo visto le caratteristiche da possedere per ottenere questa prestazione sono stringenti e la dotazione per erogarla è di 250 milioni di euro per il 2025 (250 milioni per il 2026) garantendo così un contributo mensile a massimo 24.500 mila anziani. Inoltre, qualora l’Inps monitorando costantemente il numero di domande presentate rilevasse uno scostamento rispetto ai fondi disponibili, rivedrebbe l’importo della quota variabile del bonus anziani prestazione universale.

Gli aventi diritto saranno individuati da una commissione tecnica-scientifica ma sarà l’Inps a erogare la prestazione. Per ottenerla quindi bisogna fare richiesta direttamente all’Inps, in via telematica sul sito istituzionale loggandosi con la propria SPID, CIE o CNSe cliccando su “utilizza il servizio” nella parte dedicata ai cittadini, in cui è indicato Decreto Anziani – Prestazione Universale (art. 34. E ss Dlgs 29/2024), l’alternativa all’online fai da te è il patronato.

Per ottenere la prestazione universale si deveessere in possesso di un Isee in corso di validità, da richiedere ad Inps a partire dal gennaio di ogni annoInfatti, a partire dal mese di marzo non vengono più ritenuti validi quelli relativi all’anno precedente e il bonus anziani viene sospeso se non si presenta l’Isee 2025.

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Come spendere il bonus anziani

Il bonus anziani si va a sommare all’indennità di accompagnamento attualmente erogata, questa quota integrativa, definita “assegno di assistenza”, ammonta a 850 euro al mese. L’assegno di assistenza deve essere usato per pagare lo stipendio di badanti o servizi di cura e assistenza.

In caso di assunzione di lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona, il contratto deve prevedere almeno 15 ore settimanali di impiego.

Nel caso in cui invece ci si rivolga a imprese e professionisti qualificati nel settore dell'assistenza sociale non residenziale, non possono essere acquistati servizi di natura sanitaria e infermieristica, ma solo quelli:

  • di cura e di igiene della persona;
  • di lavanderia;
  • per il confezionamento o la distribuzione di pasti a domicilio;
  • per la cura e l’aiuto nella gestione della propria abitazione;
  • per l’accompagnamento a visite;
  • per lo svolgimento di piccole commissioni;
  • per il disbrigo pratiche amministrative;
  • mirati al sostegno relazionale per il mantenimento di relazioni sociali;
  • per l’aiuto al mantenimento di abilità pratiche;
  • di sostegno psicologico/educativo;
  • sociali di telesoccorso e teleassistenza.

Le due modalità di spesa sono alternative e non possono essere utilizzate contemporaneamente all’interno dello stesso mese.

Attenzione ai controlli

Con scadenza 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre e 10 gennaio chi beneficia del bonus anziani deve presentare:

  • ha assunto una persona con rapporto di lavoro domestico le copie delle buste paga relative al rapporto di lavoro domestico del trimestre precedente, regolarmente quietanzate dal lavoratore per avvenuta riscossione della retribuzione;
  • in caso di fruizione dei servizi la copia delle fatture elettroniche regolarmente quietanzate inerenti alla spesa sostenuta attraverso il servizio dedicato.

La documentazione, che deve esser sempre conserva in originale per eventuali controlli fisici, può essere inoltrata sia online sul sito dell’Inps loggandosi con la propria identità digitale, sia usufruendo dei servizi forniti dagli enti di patronato.

Indennità di accompagnamento

Attualmente l’assegno di accompagnamento è di 531,76 euro al mese ed essendo una prestazione erogata a causa del riconoscimento dell’invalidità non viene toccata dal bonus ma rimane costante. Per contro, l’assegno di assistenza se non viene speso va restituito, ciò significa che, quanto erogato per servizi di assistenza in qualsiasi modo erogati, deve esser obbligatoriamente giustificato, non sappiamo ancora se subentri direttamente l’Inps nel pagamento o sia il titolare del bonus a dover anticipare la spesa per chiederne il rimborso.

Di fatto quindi l’intento della misura è quello di fornire un sostegno alla domiciliarità delle cure e all’autonomia personale delle persone anziane e non autosufficienti ed evitare il ricovero in istituti di cura e assistenza che, d’altro canto, non sono certo alla portata di persone che possiedono un’Isee di 6 mila euro annui.

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