Pensioni 2026, gli aumenti per le diverse fasce di reddito
Da gennaio 2026 per tutti i pensionati scattano gli aumenti: gli assegni saranno rivalutati in base al costo della vita del 1,4%, ma non tutti nello stesso modo. Infatti, dal 2025 sono stati reintrodotti gli scaglioni di aggiornamento che penalizzano i pensionati che hanno un cedolino netto dai 1.800 euro in su.. Vediamo i nuovi importi delle pensioni e come verificare subito la propria situazione.
La perequazione automatica, meglio nota come adeguamento automatico delle pensioni è quel meccanismo che prevede la rivalutazione annua delle pensioni in base all’andamento dell’inflazione e che dovrebbe proteggere le pensioni dalla perdita di potere d’acquisto adeguandone l’importo al costo della vita.
L’adeguamento automatico per il 2026 è dell’1,4% e arriverà con le pensioni di gennaio. Il Governo lo calcola in via provvisoria per poi stabilire la percentuale definitiva a fine 2026prevedendo un eventuale conguaglio nella pensione di dicembre.
Torna all'inizioGli aumenti delle pensioni 2026
L’aumento dell’1,4% previsto per il 2026 che tiene conto dell’inflazione per adeguare l’importo delle pensioni al costo della vita, anche se sortisce un effetto minimo sul cedolino, non spetta nemmeno a tutti.
Nella tabella seguente vediamo di quanto aumentano le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo.
| Pensione Lorda mensile 2025 | Pensione Lorda mensile 2026 |
|---|---|
| 900,00 | 912,60 |
| 1.000,00 | 1.014,00 |
| 1.100,00 | 1.115,40 |
| 1.200,00 | 1.216,80 |
| 1.300,00 | 1.318,20 |
| 1.400,00 | 1.419,60 |
| 1.500,00 | 1.521,00 |
| 1.600,00 | 1.622,40 |
| 1.700,00 | 1.723,80 |
| 1.800,00 | 1.825,20 |
| 1.900,00 | 1.926,60 |
| 2.000,00 | 2.028,00 |
| 2.100,00 | 2.129,40 |
| 2.200,00 | 2.230,80 |
| 2.300,00 | 2.332,20 |
| 2.400,00 | 2.433,60 |
A questi importi, moltiplicati per 13 per ottenere il lordo annuo, vengono applicati gli scaglioni Irpef e le detrazioni da pensione per ottenere l’importo netto del cedolino mensile.
Chi prende l’adeguamento Istat ridotto?
Il sistema utilizzato per la rivalutazione delle pensioni funziona come l’applicazione dell’ Irpef e garantisce gli adeguamenti come riportati in tabella.
| pensione lorda mensile 2025 | percentuale di aumento applicata |
|---|---|
| fino a 2.413,60 euro | 1,40% |
| tra 2.413,61 e 3.017 euro | 33,79 euro + 1,26% per la parte di reddito superiore a 2.413,61 euro |
| oltre 3.017 euro | 41,39 euro + 1,05% per la parte di reddito superiore 3.017 euro |
Esempio per una pensione lorda di 2.600 euro mensili nel 2025
Una pensione da 2.600 euro mensili rientra nella seconda fascia di rivalutazione, pertanto, ottiene un adeguamento nel 2026 di 36,14 euro al mese lordi che vengono calcolati sommando il risultato delle seguenti operazioni:
- 2.413,60 x 1,4% = 33,79 euro;
- (2.600 – 2.413,60) x 1,26% = 2,35 euro.
La pensione lorda mensile passerà a 2636,14 euro.
Esempio per una pensione lorda di 3.400 euro mensili nel 2025
Una pensione da 3.400 euro mensili rientra nella terza fascia di rivalutazione, pertanto, ottiene un adeguamento nel 2026 di 45,41 euro al mese lordi che vengono calcolati sommando il risultato delle seguenti operazioni:
- 2.413,60 x 1,4% = 33,79 euro;
- (3.017 – 2.413,60) x 1,26% = 7,60 euro;
- (3.400 – 3.017) x 1,05% = 4,02 euro.
La pensione lorda mensile passerà a 3.445,41 euro.
Torna all'inizioLe fasce di rivalutazione delle pensioni
Come abbiamo visto non tutti i pensionati ottengono la rivalutazione intera della pensione, infatti, l’adeguamento Istat viene garantito solo al di sotto di una certa soglia di reddito, che cambia ogni anno perché dipende dal valore della pensione minima.
In particolare, gli adeguamenti spettano:
| Fasce di importo | Percentuale dell’indice di rivalutazione da utilizzare |
|---|---|
| Fino a 4 volte il trattamento minimo | 100% |
| Tra 4 e 5 volte il trattamento minimo | 90% |
| Oltre 5 volte il trattamento minimo | 75% |
Nella pratica in base al proprio reddito lordo di riferimento l’indice di rivalutazione deciso dal Governo viene applicato interamente oppure ridotto per la parte di reddito che supera la soglia precedente.
Per fare un esempio se un pensionato ha un reddito che ricade nel secondo scaglione vedrà la propria pensione crescere dell’adeguamento Istat fino al valore che corrisponde a 4 volte il trattamento minimo, mentre la parte eccedente verrà incrementata del 90% dello stesso indice Istat.
Torna all'inizioPensione minima, nel 2026 sale a 620 euro
Nel 2026, l’adeguamento provvisorio è dell’1,4% % per tutte le pensioni di conseguenza la pensione minimapresa come riferimento per tutti i tipi di contributi Inps ammonta a 611,85 euro (pari a 7.954 euro annui).
. Tuttavia, chi percepisce la pensione minima gode della maggiorazione dell’1,3% stabilita dal Governo con la manovra di Bilancio dello scorso anno, pertanto i pensionati che ricevono la minima da gennaio ottengono un assegno di 619,69 euro.
Torna all'inizioQuando si rivaluta la pensione
Il meccanismo della perequazione delle pensioni non è particolarmente semplice, infatti, prevede adeguamenti provvisori e definitivi che comportano dei conguagli in corso d’anno sulle pensioni. Entro il 20 novembre dell’anno in corso il Ministero delle finanze insieme a quello del lavoro e delle politiche sociali emanano un decreto che contiene:
- l’adeguamento definitivo per l’anno precedente, il cui effetto si applica dal 1° gennaio dell’anno in corso;
- l’adeguamento provvisorio per l’anno in corso che si applica dal 1° gennaio dell’anno successivo.
In pratica, l’adeguamento definitivo dell’anno precedente viene erogato nelle mensilità di novembre, dicembre e tredicesima dell’anno in corso. L’adeguamento provvisorio per l’anno in corso viene applicato a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo.
In ogni caso l’adeguamento non può esser negativo, quindi in caso di inflazione inferiore a zero gli importi delle pensioni non vengono adeguati.
Torna all'inizioQuali pensioni vengono adeguate?
Ogni anno viene emanato il decreto interministeriale che contiene l’indice di rivalutazione delle pensioni che viene applicato al cumulo di tutte le pensioni percepite da ogni soggetto, erogate dall’Inps e dagli altri Enti. Quando viene effettuato il calcolo dell’aumento, questo viene poi ripartito proporzionalmente su ogni pensione che concorre a formare il totale.
Il decreto con il valore della perequazione viene utilizzato anche per:
- calcolare il trattamento minimo preso come base di calcolo per diverse prestazioni erogate dall’Inps;
- adeguare il valore delle pensioni sociali e delle prestazioni a favore di mutilati, invalidi civili, ciechi e sordomuti;
- aggiornare il valore dell’assegno sociale, che influisce anche sui requisiti per l’accesso alla pensione per chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995 (pensioni interamente contributive). Lo stesso avviene per i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia e a quella anticipata.
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