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La UE dice stop ai prodotti progettati per non durare

Il Parlamento europeo ha approvato la propria posizione su nuove norme per combattere l'"obsolescenza programmata" (o meglio "precoce"). Ecco di cosa si tratta e quali sono i divieti e le proposte che saranno presto discusse con i singoli Stati membri per migliorare la durabilità dei prodotti e l'informazione ai consumatori.

12 maggio 2023
Stop obsolescenza programmata

Non si potrà più "guadagnare producendo beni di consumo che si rompono a garanzia appena scaduta. I consumatori dovranno essere informati in modo chiaro delle opzioni e dei costi di riparazione. Le etichette dei prodotti informeranno i cittadini sui prodotti con una garanzia di durata maggiore e i fabbricanti con i prodotti più durevoli ne beneficeranno." Così la relatrice al Parlamento europeo Biljana Borzan ha commentato il provvedimento adottato dall'assemblea parlamentare giovedì 11 maggio

Con 544 voti favorevoli, 18 contrari e 17 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato la propria posizione sulla proposta di direttiva del Consiglio UE riguardo nuove norme per migliorare l'etichettatura e la durabilità dei prodotti. Ora si apre la fase dei negoziati tra il Parlamento e gli Stati membri sul contenuto e la formulazione definitiva della direttiva; ma l'obiettivo principale resta sempre lo stesso: aiutare i consumatori a fare scelte rispettose dell'ambiente e incoraggiare le aziende a offrire prodotti più durevoli e sostenibili.

Il Parlamento UE contro l'obsolescenza precoce

Insomma, guerra aperta dell'Europa alla cosiddetta "obsolescenza programmata" o, come sarebbe meglio definirla "obsolescenza precoce", ovvero l'insieme di tutti quei meccanismi che spingono noi consumatori a sostituire un prodotto non necessariamente rotto, ma che viene percepito come obsoleto. Un processo in cui il marketing e la pubblicità giocano un ruolo fondamentale.

Altroconsumo è da tempo che si occupa di questo problema, attraverso l'adesione campagne europee per sensibilizzare aziende e consumatori e attraverso la pubblicazione di articoli e contenuti nei quali spieghiamo nel dettaglio come funziona l'obsolescenza precoce e quali sono i meccanismi che intervengono a condizionare le scelte dei consumatori

I divieti ai produttori

L'idea è quindi di dire addio definitivamente ad esempio a smartphone che dopo pochi anni risultino inutilizzabili perché non più aggiornabili, ma anche a lampadine che sembrano fulminarsi a comando o ancora a elettrodomestici i cui costi di riparazione finiscono per essere solo di poco inferiori all'acquisto di un nuovo modello.

Con questa risoluzione, infatti, il Parlamento europeo vuole fare in modo che i prodotti non siano più progettati all'origine appositamente per durare poco, vietando di fatto tutte quelle caratteristiche tecniche che ne limitano la durata o che ne causano il malfunzionamento prematuro.

Infine i produttori non saranno più autorizzati a limitare le funzionalità di un prodotto quando questo viene usato ad esempio con parti di ricambio o accessori prodotti da altre aziende: è questo ad esempio il caso dei caricabatterie dei cellulari, ma soprattutto delle cartucce d'inchiostro delle stampanti. Proprio su questo punto Altroconsumo si è battuta e ha ottenuto da HP la possibilità di rimborsare i consumatori che hanno acquistato cartucce non originali e si sono visti bloccare l'utilizzo della stampante ad opera di un software scaricato durante uno degli aggiornamenti del dispositivo senza adeguata informazione.

Maggiori informazioni ai consumatori

E proprio la scarsa informazione che viene data agli utenti è finita nel mirino delle istituzioni europee. Nella nota stampa dell'Europarlamento si legge che la decisione appena votata a larghissima maggioranza ha lo scopo di "aiutare le persone a scegliere prodotti più duraturi e riparabili". Per il Parlamento UE "gli acquirenti dovrebbero essere informati di eventuali limiti alla riparazione prima dell'acquisto". 

Tra le proposte degli eurodeputati spunta anche "un nuovo marchio di garanzia che indichi non solo la durata della copertura richiesta per legge, ma anche la durata di eventuali estensioni della garanzia offerte dai produttori". Questo può certamente aiutare a valorizzare maggiormente i prodotti di qualità, spingendo le aziende e i produttori a investire sulla progettazione di prodotti che durino più a lungo.

Una scelta che va nella giusta direzione

I decisori europei si avviano a negoziare i dettagli finali di una proposta che avrà un impatto positivo sull’ambiente, allungando il ciclo di vita dei prodotti ed evitando che tanti di essi vengano sostituiti inutilmente." ha dichiarato Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo. "È bene promuovere la riparabilità del prodotto, indicandone la durabilità e le opzioni di riparazione, così da favorire un’economia circolare e un minore impatto ambientale, possibilmente con proroghe volontarie della garanzia che vadano oltre quella della garanzia legale di conformità."

"Siamo a favore" ha proseguito Cavallo "di tutte quelle iniziative per combattere l’obsolescenza precoce che puntano verso prodotti più facilmente riparabili e disassemblabili a fine vita. L’informazione sulla sostenibilità deve essere, però, veritiera e non fuorviante per il consumatore; per questo servono affermazioni chiare, trasparenti e credibili, basate su certificazioni di parti terze.

"Siamo a favore di un sistema di responsabilità del produttore" ha concluso il responsabile delle Relazioni Esterne di Altroconsumo "che sia da incentivo per produrre prodotti di migliore qualità. Tale sistema incoraggerà la concorrenza spingendo verso prodotti più ecosostenibili, con impatto positivo sull’ambiente.”.