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Frutta esotica: impariamo a conoscerla

Dal mango all'annona, i frutti esotici sono sempre più diffusi dalla grande distribuzione, cosa che li rende spesso parte integrante della nostra lista della spesa. Se a frenarti nel consumo di questi alimenti è la poca eticità che spesso deriva dalla loro massiccia coltivazione e importanzione da paesi lontanti, è bene fare chiarezza: anche nel sud Italia vengono coltivati avocado, papaya, litchi e non solo. L'importante è fare attenzione alla provenzienza e acquistare consapevolmente.

26 febbraio 2020
Frutta esotica

La frutta esotica è di sempre più facile reperibilità nei nostri supermercati, e non parliamo solo di avocado, ananas e cocco che da anni sono presenti sulla nostra tavola. Mango, litchi, papaya, passion fruit e annona si aggiungono a quei frutti tropicali che possiamo acquistare e consumare abitualmente, dando varietà alla nostra alimentazione quotidiana. Vediamo quali sono le loro caratteristiche nutrizionali e come sceglierli quando li acquistiamo.

Avocado

Potendolo acquistare tutto l’anno per via della grande importazione non conosciamo a fondo questa pianta, ma l’avocado è un frutto che come gli agrumi ha una stagionalità. In Sicilia vengono coltivate le varietà più conosciute: la Fuerte, dai frutti a forma di pera dalla buccia rugosa e la Hass, dal taglio più piccolo con forma ovale e buccia sottile. Queste iniziano ad avere frutti maturi una da ottobre e l’altra da gennaio, con termine ad aprile. 

Nutrienti

Naturalmente è un frutto che possiede molte proprietà e grazie alla sua composizione può essere utilizzato sia in preparazioni dolci che salate: ricco di proteine - presenti fino a 4 volte in più rispetto al contenuto medio della frutta, è molto calorico, con alto contenuto di grassi (23%). Per questo in Messico viene spesso utilizzato come sostituto del burro.

L’ottimo contenuto di fibre (3,3%), potassiovitamina Ecaroteni e acido folico ne caratterizzano l’aspetto salutistico e contrastano l’ossidazione cellulare nel nostro organismo.

Scelta e conservazione

L’avocado, per composizione, è soggetto a veloce ossidazione. Al momento dell'acquisto sceglilo a seconda di quando andrai a consumarlo: selezionalo già maturo, se andrai a mangiarlo nel breve. Come capirlo? Ti basterà fare una leggera pressione con le dita sulla testa del frutto nei pressi del picciolo per verificare che la polpa sia morbida. Un altro modo consiste nel portarlo all’orecchio e scuoterlo: se si sente il nocciolo che si muove dalla sua cavità significa che il frutto è maturo.

Se non lo consumi immediatamente, prediligilo più duro e lascialo maturare a temperatura ambiente in 3 o 5 giorni al massimo. Per far maturare un avocado occorre richiuderlo in un sacchetto di plastica insieme a una mela o una banana, vicino a una fonte di calore. Questi due frutti rilasciano infatti etilene, un gas che agevola il processo di maturazione. 

Data la sua composizione non necessita del freddo per la conservazione: in un ambiente freddo e secco da frigorifero la polpa tenderà ad annerirsi (un piccolo accorgimento è quello di aggiungere del succo di limone al momento del taglio per evitare questa trasformazione) più in fretta rispetto alla conservazione a temperatura ambiente. Inoltre il frutto assumerà un sapore più neutro e meno piacevole.

Mango

Così come l’avocado anche il mango è soggetto a stagionalità. Alle pendici dell’Etna il suo periodo di raccolta va da agosto fino a inizio novembre. Le varietà più diffuse qui sono la Kensington Pride e la Glenn, entrambe dalla polpa e dalla buccia gialla. Il loro sapore è dolce e intenso, la Kensington Pride ha una polpa dalla consistenza fibrosa mentre la Glenn risulta essere di consistenza più morbida. La varietà “Tommy Atkins” invece fatica a diffondersi in Italia ed è quindi quella maggiormente importata.

Nutrienti

Una porzione media di mango (150 g) apporta 85 kcal, date praticamente dagli zuccheri che rappresentano il 14% in peso del prodotto.

È ricco in vitamina A: una porzione ne fornisce 800 microgrammi, più o meno quanto ne dona la stessa porzione di albicocche e più del doppio rispetto a quanto ne apporta il medesimo quantitativo di melone, superando abbondantemente il fabbisogno giornaliero. Fornisce inoltre, per porzione, un quantitativo di vitamina C pari a 42mg ossia circa la metà del fabbisogno giornaliero raccomandato per un adulto. Notevole anche il suo contenuto di potassio.

Questo frutto contiene una molecola chiamata Mangiferina, che contribuisce a regolarizzare il transito intestinale, agisce sul metabolismo dei carboidrati e ha attività antiossidante.

Scelta e conservazione

Per la scelta valgono gli stessi consigli dell’avocado ovvero tieni in considerazione polpa morbida e profumo. Occorre scegliere poi frutti che non presentino macchie di nessun tipo sulla superficie esterna.

Si conserva fuori dal frigo 4 - 5 giorni ed è meglio evitare temperature inferiori a 10°C, quindi non metterlo in frigo. Per consumarlo al meglio tienilo in frigo solo qualche minuto prima del taglio così da conferirgli maggiore freschezza. Pratica dunque un'incisione nel senso della lunghezza, ben vicino al nocciolo centrale, da entrambi i lati e estrai la polpa con un cucchiaino, staccandola dalla buccia.

Il mango maturo è utilizzato al naturale, oppure in insalate di frutta, torte, confetture. Quando è tenero è impiegato in gelati, sorbetti, nettari, creme, cocktail. Quando invece il frutto non è ancora giunto a maturazione può essere consumato insieme a secondi piatti: in piccole fette grigliate con pesce, crostacei, pollame, carni bianche, in salsa agrodolce.

Passion Fruit

I suoi frutti si raccolgono in Sicilia a partire da luglio fino a inizio inverno, la loro forma è perfettamente ovale e in base alla varietà presentano colori diversi. La maracuja ha buccia rossastro/violetta e dimensioni del calibro di una pallina da ping pong, la passiflora edulis ha buccia gialla e grandezza leggermente superiore a una pallina da tennis. In entrambi i casi la buccia è rugosa e tende a raggrinzirsi ancor di più con la maturazione.

All'interno la polpa ricorda un po' il melograno: è costituita infatti da piccoli chicchi, ricoperti da uno strato giallo mucillaginoso, di tre colori differenti (gialli, arancioni e verde chiaro). Vellutata e molto profumata, la polpa di questi frutti è rinfrescante, allo stesso tempo dolce e acidula.

Nutrienti

Un alto contenuto di fibre (11%) è dato dai semi e, come il mango, è ricchissima di vitamina A. Ricco in ferro e in fosforo, una porzione copre rispettivamente il 30% e il 21% del fabbisogno giornaliero di un adulto. Inoltre gli acidi presenti nel suo succo aiutano ad assorbire il ferro contenuto in esso. I restanti micronutrienti e oligoelementi tipici della frutta sono tutti presenti in maniera equilibrata.   

Scelta e conservazione

Già a pochi giorni dalla raccolta i frutti della passione iniziano a corrugarsi per la perdita dell'umidità. Al momento dell'acquisto occorre quindi scegliere quelli dalla buccia più liscia (che risulteranno anche più aciduli) o al massimo leggermente corrugati (al palato più zuccherini).

Se li trovi raggrinziti significa che hanno superato la fase di maturazione: in questo caso anche la parte gelatinosa risulterà secca e non più gradevole. Un frutto della passione che si sta seccando può essere però reidratato: occorre immergerlo in acqua per una notte e consumarlo poi nel più breve tempo possibile.

Se si acquista con la buccia liscia si può conservare una settimana in frigorifero negli appositi cassetti per la frutta e la verdura.

Litchi

Dopo essere stato portato in Spagna ha fatto il suo ingresso anche in Sicilia, dove matura prima rispetto alle coltivazioni asiatiche e tropicali, diventando presente sul mercato già a partire da ottobre. Dai frutti rosa, la Kwai Mai è la varietà più diffusa.

Nutrienti

Sono 105 le calorie fornite da una porzione (150g) di litchi, per lo più fornite da zuccheri semplici. Troviamo ben 73mg di vitamina C, che arrivano a coprire buona parte del fabbisogno giornaliero di un adulto, e discreti quantitativi di sali minerali come potassio, magnesio e ferro

Scelta e conservazione

Quando scegli i litchi bisogna escludere i frutti che presentano macchie dovute all'attacco di muffe, troppo molli o che emanano un odore etilico. Il profumo dev'essere delicato di rosa. Se acquistati maturi, si conservano per una settimana in frigorifero oppure 3 - 4 giorni a temperatura ambiente. 

Un trucco per staccare la polpa è quello di premere sul frutto: il seme verrà via facilmente. 

Papaya

Pur essendo un frutto nettamente tropicale, mostra un certo adattamento in zone climatiche diverse. La varietà prevalentemente coltivata in Sicilia è la Solo, dalla buccia gialla con polpa arancio, mentre la Panama resta d’importazione.

La sua coltura è molto recente e sperimentale, ma il suo sviluppo è rapido ed è capace di crescere di 1 metro in una sola stagione. La polpa , quando è matura, ha un gusto succoso, dolce e profumato mentre la sua consistenza è tendente al burroso.

Diversamente dalla maracuja, i suoi semi non sono commestibili.

Nutrienti

Principalmente costituita da acqua il suo apporto calorico lo deve al 7% di zuccheri da cui è costituita. Una porzione di polpa di papaya (150g) ha lo stesso contenuto di vitamina C di una arancia. La vitamina A, invece, è presente nelle stesse quantità di un melone. Una porzione da 150g ricopre quindi il fabbisogno giornaliero di queste due vitamine nella dieta di un adulto.

Sono presenti discrete quantità di vitamine B1, B2, B3 (niacinamide), B9 (acido folico) e vitamina E. Al frutto della papaya sono riconosciute capacità antiossidanti. Inoltre, nel frutto acerbo la frazione proteica è costituita quasi esclusivamente da enzimi: uno di questi è la papaina che aiuta la digestione di pasti abbondanti e frettolosi. 

Scelta e conservazione

Se la vuoi consumare subito, è più conveniente scegliere una papaya che mostri la pelle completamente gialla. Se invece desideri conservarla per rimandarne il consumo di qualche giorno, è meglio optare per frutti che presentino una colorazione prevalentemente verde e gialla sui tre quarti della buccia. Il frutto deve comunque cedere leggermente al tatto.

La papaya teme il freddo e di conseguenza, se non la mangi subito, è opportuno conservarla in frigo nello scomparto della verdura, dove può conservarsi fino a 15 giorni.

Questo frutto matura bene a temperatura ambiente, anche in casa se tenuto in luogo riparato e caldo.

Annona

La crimoia o annona è un frutto originario delle Ande e il suo nome significa letteralmente “seme freddo”. Tuttavia, la sua coltivazione è tipica anche di zone più calde rispetto a quelle di cui è originaria, motivo per cui ha trovato ampiamente spazio anche nella costa tirrenica calabrese.

La sua maturazione incomincia tra agosto e settembre, per terminare poi nel mese di dicembre. Risulta spesso irregolare e deforme e, curiosamente, alcune hanno l’aspetto di un cuore verde - giallo.

La polpa dell'annona è morbida e di colore bianco opaco. Non molto succosa ma con un sapore dolce,  il suo è un'aroma delicato dalle note che ricordano ananas, banana e mela - curiosità che le ha anche conferito il nome di sugar apple

Nutrienti

Con un buon contenuto di fibre, è ricca in vitamina B6 - una sua porzione copre il 30% del fabbisogno giornaliero di un adulto e denota una discreta presenza di vitamina C che, assieme ad altre piccole sostanze bioattive, le garantiscono effetto antiossidante. È inoltre ricca di potassio, magnesio e fosforo.

Fibre, vitamine e minerali che la caratterizzano regolarizzano l’attività del tratto intestinale.

Scelta e conservazione

Quando scegli un’annona matura devi valutare che non ci siano troppe macchie marroni o nere, segno di passaggio di funghi e insetti. La buccia esterna dovrà essere di colore verde - giallo e la polpa bianca e fresca, senza parti marroncine attorno ai semi.

Può stare a temperatura ambiente per 3 giorni, anche se nel cassetto della frutta ha la durata di conservazione simile a quella di una mela.

Frutta esotica Made in Italy: cosa cambia davvero?

La maggior parte della frutta esotica che troviamo in commercio è importata, ma in Italia sono entrati nell'uso quotidiano, e continuano a diffondersi sempre di più, i consumi di avocado, mango e papaya. Al tempo stesso cocco e ananas sembrano passati in secondo piano, non essendo più "di moda". 

Un altro motivo è sicuramente la poca sostenibilità ed eticità che deriva dalle loro coltivazioni: intere aree disboscate per far spazio alle piante produttive e condizioni lavorative degli operatori agricoli senza regole. In questo senso quello che è successo per l’ananas sta succedendo per l’avocado che però, fortunatamente, è una pianta che non necessita esclusivamente un clima tropicale ma si adatta perfettamente a climi subtropicali e temperati. Cresce prevalentemente su terreni argillosi e/o vulcanici e la sua fruttificazione avviene nei periodi più freddi dell’anno. Grazie a queste caratteristiche, è da ormai qualche anno che in Sicilia le coltivazioni di avocado occupano lo stesso habitat di limoni e arance.

Ma l’avocado è solo il più famosi fra tanti. Infatti, secondo Coldiretti, nel giro di 5 anni si è passati da 10 a 500 ettari di frutta esotica coltivata tra Calabria e Sicilia. Nelle campagne tra Messina e Catania, oltre all’avocado, si coltivano anche mango, passion fruit e litchi. Nel palermitano si coltiva la papaya e in territorio reggino l’annona. 

Sta di fatto che gli agricoltori del sud Italia non possono competere coi numeri produttivi delle aree di origine e quindi la scelta è quella di proporre un prodotto Made in Italy, a regime di agricoltura biologica, in modo da rendere regolare e certificata la coltivazione. Una linea efficace potrebbe anche essere quella del Kiwi del Lazio IGP che, seppur originario dell’Asia, coltivato sul suolo italiano dopo 40 anni ha ottenuto il riconoscimento europeo per la sua qualità.

Ma quali sono quindi i benefici dello scegliere frutta tropicale coltivata nel nostro Paese rispetto a quella importata? Se la qualità di origine e il grado di maturazione di un prodotto soddisfano gli standard di qualità alla raccolta, è importante che questo venga spedito per via aerea in pochi giorni (nel caso di prodotti extra-continentali) e che non subisca eccessivi urti e sbalzi termici durante il viaggio.

Il problema sorge nel momento in cui il frutto viene raccolto immaturo e fatto viaggiare via nave per favorirne la maturazione. Il prodotto che acquisteremo, dunque, non arriverà sulle nostre tavole maturato naturalmente e le sue caratteristiche organolettiche non saranno ottimali.

Contenuto realizzato nell’ambito del progetto La Spesa Che Sfida finanziato dal Ministero dello sviluppo economico (DM 7 febbraio 2018)