Bonus carburante: valido anche per acquistare l'abbonamento ai mezzi. A chi è destinato
Nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, spunta la possibilità di usare il bonus carburante da 80 euro destinato alle famiglie meno abbienti, anche per acquistare abbonamenti ai mezzi pubblici locali. Sarà caricato sulla social card già distribuita a 1,3 milioni di famiglie per fare la spesa e ora anche per spostarsi. Ecco come funziona e perché non è la soluzione agli aumenti di carburante.

Il bonus carburante si potrà spendere non solo per fare il pieno ma anche per acquistare un abbonamento al trasporto pubblico locale. È quello che si legge nel testo del decreto approvato dall'ultimo Consiglio dei Ministri e appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il buono benzina, o bonus carburante, è un contributo aggiuntivo caricato sulla social card già distribuita a 1,3 milioni di beneficiari. Di fatto quindi si tratta della possibilità di utilizzare la carta dedicata a te, oltre che per l'acquisto di beni di prima necessità,anche per fare rifornimento e (un po' a sorpresa) anche per l'acquisto di abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico locale. I quasi 77 euro si andranno ad aggiungere quindi ai 382,50 euro già erogati a luglio tramite i Comuni ma ancora non si sa quando arriverà questo ulteriore piccolo contributo.
Il bonus, quindi, sia che venga usato per l’acquisto del carburante che per l’abbonamento ai mezzi riguarderà soltanto la fascia di cittadini più debole economicamente, quella perciò più esposta agli aumenti stratosferici che stanno interessando i carburanti da questa estate a oggi, visto che è destinato a chi ha un nucleo familiare numeroso con reddito Isee inferiore a 15 mila euro. L’allargamento alla possibilità di utilizzo del bonus carburante anche per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici arriva insieme all’esiguo rifinanziamento del bonus trasporti che da mesi viene accaparrato dai pochi fortunati che riescono ad accedere tra i primi alla piattaforma negli ormai tristemente noti click day. Pertanto, la maggioranza degli italiani alle prese con l'inflazione e l'aumento dei prezzi di fatto rimane a bocca asciutta.
Cosa prevede e a chi è destinato
Il bonus è destinato a chi possiede la social card "dedicata a te": in questo approfondimento, trovi tutti i dettagli su come funziona e a chi è stata consegnata la social card. Il buono è di fatto un contributo una tantum che dovrà esser speso entro il 2023, si tratta quindi delle famiglie che oltre ad avere un reddito Isee di massimo 15 mila euro, si trovano in una delle seguenti condizioni:
- nuclei di almeno 3 persone di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
- nuclei di almeno 3 persone di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
- nuclei di almeno tre persone.
In ogni caso, all’interno dei singoli gruppi appena visti il Comune di residenza dà priorità a chi ha un Isee più basso. Infatti, le social card sono già state distribuite dai Comuni, che hanno stilato la graduatoria dei percettori in base alle comunicazioni ricevute dall’Agenzia delle entrate. Di fatto, chi ha già ritirato in Posta la card “dedicata a te” sa già di ricevere anche l’ulteriore contributo e di poter usare quanto caricato anche per l’acquisto di carburante o dell'abbonamento ai mezzi pubblici.
Quando arriva il buono e come richiederlo
Entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto approvato il 25 settembre dal CDM, il Ministro delle imprese e del made in Italy, insieme al Ministro delle finanze e a quello dell’Agricoltura dovranno emanare un decreto che stabilisca:
- l’esatto importo del bonus carburanti;
- le modalità e i tempi con cui verrà accreditato sulla social card;
- le modalità di accreditamento dei rivenditori di carburante che devono aderire ai piani di contenimento dei costi del prezzo alla pompa.
Analizzando nel dettaglio i punti precedenti quindi si capisce che l’importo si aggira attorno ai 77 euro, cifra che nasce dalla divisione dello stanziamento dei 100 milioni per il milione e 300 mila famiglie che hanno già ottenuto la social card. Purtroppo, per tempi e modi occorre attendere il decreto apposito, che non arriverà prima di ottobre.
Da ultimo ma non per importanza c’è la questione dell’accreditamento dei rivenditori di carburante, infatti, stando a quanto scritto nella norma quindi non tutti i distributori accetteranno la carta risparmio spesa (altro nome dato alla social card “dedicata a te”), ma solo quelli che accettano di calmierare i prezzi alla pompa.
Carburanti, non si fermano gli aumenti
Come abbiamo rilevato anche nelle nostre analisi sui prezzi di diesel e benzina, il costo dei carburanti è in continua crescita da questa estate: se si pensa che in media a livello nazionale si paga ormai circa 2 euro al litro la verde in modalità self (con il prezzo medio in Liguria che a metà settembre ha raggiunto addirittura i 2,0235 €/litro) e che il diesel è aumentato del 15% dall'inizio dell'estate, si capisce subito che la situazione per molte famiglie è destinata soltanto a diventare ancora più critica.
Occorre intervenire sull'Iva
In questa situazione, noi di Altroconsumo riteniamo che questa misura del Governo sia certamente meglio di niente: ma bonus una tantum, che pure danno una mano ai più fragili, e cartellonistica non possono essere la soluzione di fronte ai vasti aumenti degli ultimi giorni e settimane; servono poi più investimenti nella mobilità pubblica per dare alternative concrete, praticabili e a basso costo.
Soprattutto crediamo sia necessario subito un intervento sulla tassazione dei carburanti: la via maestra resta intervenire sulla componente fiscale azzerando l'Iva sul prezzo della benzina: con i continui aumenti alla pompa il rischio è che fra un po' 80 euro bastino giusto per un pieno o poco più. Azzerando l'Iva sul carburante, invece, si alleggerirebbe seriamente il prezzo della benzina anche in caso di ulteriori aumenti.
Firma la petizione per azzerare l'Iva sui carburanti