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Prodotti light: sono davvero sani e dietetici oppure è solo marketing?

Le diciture come "light", "senza zuccheri" e "senza calorie" sono ormai molto presenti su diversi prodotti alimentari, e possono essere allettanti per chi cerca di dimagrire o vuole mantenere una dieta equilibrata. Tuttavia, è fondamentale comprendere cosa si cela dietro queste etichette. Esploriamo i criteri che definiscono ciascuna di queste affermazioni e analizziamo se davvero corrispondono a scelte più salutari.

Con il contributo esperto di:
13 novembre 2024
Lattina bibita senza zucchero

Sulle etichette di molti prodotti alimentari si trovano spesso diversi claim che richiamano l’attenzione sull’aspetto “dietetico” dell’alimento: meno grassi e meno zuccheri, si sa, è meglio per la nostra salute e non solo per linea, ma sono indicazioni sempre veritirere? È bene dirlo subito, non è il ricorso a questi prodotti che permette di perdere peso.

Per ridurre il contenuto in zuccheri, grassi e/o calorie, i prodotti vengono opportunamente formulati. Poi, per evidenziarlo in etichetta, bisogna rispettare regole precise di etichettatura seguendo il Regolamento Europeo 1924 del 2006. Come sono fatti dunque i prodotti light e come riconoscerli leggendo l’etichetta? E soprattutto, la riduzione di zuccheri o grassi comporta anche una riduzione delle calorie?

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Cosa vuol dire a basso contenuto di grassi?

I grassi sono nutrienti presenti in diversi alimenti, che è bene non eccedere nel consumare. Molti prodotti evidenziano in etichetta il fatto che hanno un basso contenuto in grassi (es. solo 1,5% di grassi), ma per farlo devono rispettare quanto indicato nel Regolamento Europeo relativo agli slogan in etichetta. Secondo questo regolamento, un prodotto che vuole vantare in etichetta un basso contenuto di grassi non deve contenere più di 3 g di grassi su 100 g per i solidi o 1,5 g di grassi per 100 ml per i liquidi.

Galbusera Magretti 

I crackers nella foto sopra, per esempio, mettono in evidenza che contengono pochi grassi, solo 1,5% secondo il claim.

Senza grassi e "con meno grassi"

Se invece sul packaging di un prodotto si vuole scrivere “senza grassi”, allora non deve contenere più di 0,5 g di grassi per 100 g o 100 ml. Le indicazioni di "X % senza grassi" sono proibite.

Ci sono anche prodotti che vengono formulati in modo da avere meno grassi, e vengono pubblicizzati con una dicitura simile. Meno grassi rispetto a cosa? Generalmente rispetto alla corrispondete ricetta classica o rispetto alla media di prodotti simili. Per poter evidenziare questa caratteristica in etichetta, la riduzione in grassi deve essere almeno il 30%.

Fiori d'Acqua Mulino Bianco 

I cracker nella foto hanno l'indicazione “meno grassi” con un asterisco, in cui si specifica che la riduzione è del 40% rispetto alla media dei crackers più venduti. I valori nutrizionali riportati indicano: Energia: 409 kcal/100 g Grassi: 7 g/100 g; ma quindi i grassi presenti in questi crackers sono davvero inferiori rispetto a quelli contenuti in un prodotto simile? Simili ai Fiori d’acqua sono i Michetti, sempre Mulino Bianco, che hanno in effetti più grassi (e anche più calorie):

Michetti Mulino Bianco 

I valori nutrizionali dei Michetti sono: Energia: 433 kcal/100 g, Grassi: 12 g/100 g.

Anche per i grassi saturi vale lo stesso discorso dei grassi, ma con indicazioni diverse rispetto al contenuto. Un prodotto che vuole vantare in etichetta un basso contenuto di grassi saturi non deve contenere più di 1,5 g di grassi saturi su 100 g per i solidi o 0,75 g di grassi saturi su 100 ml per i liquidi. L’indicazione “a ridotto contenuto di grassi saturi” può essere riportata se la riduzione è pari ad almeno il 30% rispetto a prodotti analoghi, come per i grassi.

Il caso del latte e dei suoi derivati

Anche nel caso del latte e dei prodotti contenti latte esistono le corrispettive versioni magre. In questo caso non si tratta di prodotti con delle formulazioni speciali, ma semplicemente sono prodotti in cui viene usato il latte scremato o parzialmente scremato al posto di quello intero.

Il latte, o meglio il latte intero, ha un contenuto di grassi di minimo 3,5%. Troviamo però versioni più leggere con un contenuto in grassi inferiore, si tratta del latte parzialmente scremato (il contenuto in grassi è compreso tra 1,5 e 1,8%) e del latte scremato (i grassi sono massimo 0,5%): attraverso un’operazione fisica di centrifuga, la parte grassa viene allontanata. Se non sai quale scegliere, leggi i nostri consigli su come scegliere il latte.

Il latte parzialmente scremato o scremato è quello che viene usato anche per fare formaggi o yogurt magri. Nella foto sotto vediamo un esempio classico di yogurt che possiamo trovare al supermercato, ecco i suoi valori nutrizionali e gli ingredienti: Yogurt (latte intero, fermenti lattici specifici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus); Preparazione di frutta (zucchero, succo concentrato di limone 1,8%, succo concentrato di arancia 0,6%); Zucchero; Energia: 102 kcal/100 g; Grassi: 3.9 g/100 g.

Yogurt Yomo  

Nella foto sotto vediamo invece il suo alter ego "zero", che ha ingredienti e valori nutrizionali diversi: Yogurt magro (latte 0,1% di grasso, fermenti lattici specifici vivi: Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus); Preparazione di frutta (zucchero, succo concentrato di limone 1,7%, succo concentrato di arancia 0,6%); Zucchero; Energia: 79 kcal/100 g; Grassi: 0.1 g/100 g.

 Yogurt Yomo Zero

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Cosa vuol dire a basso contenuto di zuccheri?

Moltissimi prodotti ipocalorici prevedono la riduzione o l’eliminazione dello zucchero, e spesso la sua sostituzione - parziale o completa - con gli edulcoranti. Gli edulcoranti si dividono in due categorie. Una è quella degli intensivi (aspartame, acesulfame K,...) che non apportano calorie e dei quali basta una piccola quantità per dolcificare: riducono l’apporto di zucchero, ma continuano a abituarci al gusto dolce. La seconda categoria è quella dei polioli (sorbitolo, mannitolo,...) che sono impiegati soprattutto in caramelle, gomme da masticare e prodotti da forno non solo per dolcificare ma anche per dare consistenza al prodotto. A differenza degli edulcoranti intensivi, però, contribuiscono al bilancio calorico (2.4 kcal/g contro i 4 kcal/g del comune zucchero) e un loro consumo eccessivo può avere effetti lassativi.

Come per i grassi, anche per gli zuccheri esistono delle regole di etichettatura:
 Per dichiararsi senza zuccheri, il prodotto deve contenere non più di 0,5 g di zuccheri per 100 g o 100 ml.
Per dichiararsi senza zuccheri aggiunti, invece, il prodotto non contiene monosaccaridi o disaccaridi aggiunti o ogni altro prodotto alimentare utilizzato per le sue proprietà dolcificanti. Possono essere usati al loro interno, però, gli edulcoranti. Inoltre, se l'alimento contiene naturalmente zuccheri, l'indicazione da usare è: "Contiene naturalmente zuccheri".
 Per riportare il claim "Meno zuccheri" o "A tasso ridotto di zuccheri" il prodotto deve contenere almeno il 30% di zuccheri in meno rispetto al corrispondente prodotto simile, o a prodotti analoghi.

Attenzione ad interpretare bene i claim di questo tipo: senza zuccheri aggiunti, per esempio, non significa automaticamente che il prodotto sia “dietetico” ed abbia poche calorie. Inoltre, la riformulazione dei prodotti per contenere meno zuccheri, può comportare l’aggiunta di additivi, come i conservanti per esempio

Meno zuccheri non significa meno calorie!

Zeropiù Balocco 

Nel caso dei biscotti Balocco della foto sopra, lo slogan è 0% zuccheri aggiunti. Significa che non è utilizzato il classico saccarosio, che infatti non ritroviamo nella lista degli ingredienti. Troviamo però i polioli, edulcoranti che, come detto, contribuiscono al gusto dolce apportando comunque calorie.

I valori nutrizionali di questi biscotti sono: Energia: 436 kcal/100 g; Carboidrati: 68 g/100 g, di cui zuccheri: 2,2 g/100 g (contiene naturalmente zuccheri), di cui polioli: 21g/100 g.

Attenzione a interpretare bene il claim: 0% zuccheri aggiunti, non vuol dire che il prodotto sia “dietetico”, ma semplicemente che il contenuto di zuccheri è minimo. Può capitare infatti di trovare biscotti “normali”, cioè senza diciture specifiche e che contengono zuccheri, ma con meno calorie. È l'esempio di un altro prodotto dello stesso brand, le Pastefrolle Balocco, che hanno una formulazione classica - cioè con gli zuccheri - ma contengono meno calorie degli altri.

Pastefrolle Balocco 

La tabella dei valori nutrizionali riporta: Energia: 428 kcal/100 g; Carboidrati: 66 g/100 g; Di cui zuccheri: 22 g/100 g.
 

Caramelle Dietorelle

Nel caso delle caramelle che vediamo sopra il claim "Senza zucchero" è riportato correttamente. Attenzione però a non pensare che “Senza zucchero” corrisponda a  “Senza calorie”, perché queste caramelle hanno 201 kcal/100 g, date prevalentemente dalla presenza dei polioli, utilizzati al posto dello zucchero. 

Zucchero come conservante

Confettura Hero Light

Un altro esempio è quello della confettura Hero Light, dove il gusto dolce è garantito dalla presenza di edulcoranti (sono infatti presenti sciroppo di maltitolo e sucralosio). Lo zucchero, però, in prodotti come confetture, marmellate e conserve simili, ha anche la funzione importante di conservante. Nella confettura Hero light, l’assenza di zucchero è compensata dalla presenza di un additivo conservante, il sorbato di potassio. In casi come questi, la riformulazione del prodotto per ridurre zuccheri e calorie, comporta l’aggiunta di additivi.
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Cosa vuol dire a basso contenuto calorico? Senza calorie?

Le calorie sono un'unità di misura dell'energia contenuta negli alimenti e rappresentano un elemento fondamentale per il nostro metabolismo.Conoscere il proprio fabbisogno calorico giornaliero può aiutare ad impostare una dieta equilibrata e a fare scelte alimentari più consapevoli e salutari. Oltre al riferimento ad un minor contenuto di zuccheri e grassi, in etichetta possiamo trovare anche il riferimento alle calorie. In particolare: 

a basso contenuto calorico: il prodotto contiene non più di 40 kcal/100 g per i solidi o più di 20 kcal/100 ml per i liquidi
a ridotto contenuto calorico: è consentita solo se il valore energetico è ridotto di almeno il 30 % rispetto a prodotti simili;
senza calorie: può essere scritto in etichetta solo se il prodotto contiene non più di 4 kcal/100 ml.

Un esempio classico di etichetta che fa riferimento alle calorie lo ritroviamo nel mondo delle bibite, come nel caso del the qui sotto.

The San Benedetto Pesca + gusto - calorie

The San Benedetto Pesca + gusto - calorie dettaglio

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Cosa vuol dire light?

Un altro termine che può capitare di trovare in etichetta è "light": cosa significa? Anche per questo termine esistono precise indicazioni di legge: per il termine leggero o light valgono le stesse condizioni fissate per il termine “ridotto” (ossia una riduzione di almeno il 30% del contenuto di qualcosa rispetto ad un altro prodotto). Leggero o light, inoltre, deve essere accompagnato da una specificazione delle caratteristiche che rendono il prodotto “leggero” o “light”. Nel caso delle patatine qui sotto, per esempio, alla dicitura light è accompagnata la specifica "-30% di grassi rispetto alla media delle patatine classiche più vendute".

Patatine San Carlo Light 

Il prodotto nell'immagine sotto riporta anch'esso la dicitura light, ed è specificato "-43% di grassi rispetto al classico".

Exquisa Light

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A cosa prestare attenzione

Ecco qualche consiglio prima di comprare prodotti light o "free from":

Leggi la lista degli ingredienti confrontandola con la versione tradizionale: ti permette di capire che cosa è variato nella formulazione del prodotto, se sono presenti additivi e eventualmente quali.
Controlla la tabella nutrizionale confrontando, con la versione tradizionale, i valori sia per 100 g sia per porzione. In questo modo si può scoprire, per esempio, che il pur vantaggioso 30% dei grassi in meno non comporta una uguale riduzione delle calorie finali.
Attenzione al “senza zuccheri” (aggiunti). In questo caso ricordati che possono esser stati aggiunti edulcoranti, sconsigliati per i bambini sotto i tre anni di età e per le donne in gravidanza e in allattamento.
Attenzione ai controsensi. Per alcuni mangiare “leggero” può essere la scusa per mangiare di più, azzerando così anche l’eventuale beneficio di questi prodotti. A maggior ragione se parliamo di alcuni prodotti, come le patatine light: avranno anche qualche grammo di grasso in meno, ma si tratta pur sempre di uno snack molto salato e il sale è proprio uno di quei nutrienti di cui è opportuno ridurre il consumo.

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