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Spid, ad aprile scadono le convenzioni coi provider. Ecco cosa potrebbe accadere

Le convenzioni coi provider accreditati che offrono il servizio Spid rimangono in vigore solo fino al 23 aprile. Ma cosa succede dopo? Non si potrà più utilizzare la Spid per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione? Si tratta di uno scenario poco probabile che metterebbe in difficoltà circa 33 milioni di italiani. Ecco cosa davvero potrebbe succedere e quali sono le risposte alle domande che i cittadini si stanno facendo riguardo il futuro della propria identità digitale. 

  • contributo tecnico di
  • Maurizio Amerelli
23 febbraio 2023
  • contributo tecnico di
  • Maurizio Amerelli
Spid

La notizia sta facendo il giro delle varie testate: allo stato dei fatti, il 23 aprile 2023 scade la proroga d'ufficio che Agid (ovvero l'Agenzia per l'Italia Digitale) aveva concesso agli attuali gestori del servizio Spid. Le convenzioni con i provider erano in realtà scadute a fine 2022 ma erano state prorogate fino ad aprile proprio per non creare dall'oggi al domani un'interruzione di un servizio diventato ormai fondamentale e imprescindibile per oltre 33 milioni di italiani

Tanti sono infatti i cittadini che a oggi utilizzano Spid per accedere a tutti quei servizi della pubblica amministrazione (circa 12 mila) che sono stati in questi anni completamente digitalizzati, dall'accesso al portale dell'Inps a quello dell'Agenzia delle Entrate, dalla richiesta di certificati alla partecipazione a concorsi e bandi, fino alle iscrizioni scolastiche, alle prenotazioni sanitarie e all'accesso ai servizi della stragrande maggioranza dei Comuni italiani.

Cosa significa allora che il 23 aprile scadono le convenzioni con i provider di Spid? Significa che non si potrà più usare Spid per accedere a tutti questi servizi? E quale sarà l'alternativa per il cittadino? La carta d'identità elettronica? E chi ha ancora quella cartacea cosa fa? Sono domande legittime, ma che possono trovare una risposta solo se si inquadra la situazione attuale e si cerca di capire quali possono essere gli scenari futuri.

Stop alla Spid? La situazione e i possibili scenari

Innanzitutto, dal punto di vista pratico, non è lo Stato che non vuole rinnovare le convenzioni coi gestori, ma questa volta sono i gestori stessi che stanno chiedendo allo Stato maggiori garanzie (soprattutto di tipo economico) per poter continuare a sostenere i costi di un servizio così vasto e capillare. Sono quindi in atto incontri e tavoli tra Agid (il Governo) e provider al fine di trovare un accordo per garantire il proseguimento del servizio Spid. Quali sono allora gli scenari per i prossimi mesi?

  • Il primo scenario è quello più rassicurante: il Governo trova i soldi per venire incontro alle richieste dei provider, si rinnovano le convenzioni e tutto prosegue senza intoppi, almeno fino a quando il Governo (come ha già annunciato di voler fare) deciderà di smantellare Spid per consentire ai cittadini di utilizzare un solo strumento come accesso a tutti i servizi della PA.
  • Il secondo scenario, quello forse più probabile, è che si raggiunga l'accordo per un'ulteriore proroga fino a giugno, in modo da avere più tempo per negoziare le nuove condizioni economiche necessarie al proseguimento del servizio.
  • Infine, il terzo scenario, quello attualmente meno probabile, è che il 23 aprile cessi davvero il servizio Spid e, dal giorno dopo, i cittadini possano utilizzare soltanto la Cie (Carta d'Identità elettronica) per accedere a molti servizi della Pubblica Amministrazione.

Le risposte ai dubbi dei cittadini

Soprattutto quest'ultimo scenario, che al momento riteniamo (come detto) tutt'altro che probabile, creerebbe non pochi problemi ai 33 milioni di cittadini che oggi hanno un account Spid. L'alternativa per loro sarebbe al momento la Cie che però è ben lungi dall'essere uno strumento diffuso e utilizzabile da tutti (in molti ad esempio hanno ancora la carta d'identità cartacea non in scadenza). Sorgono quindi spontanee alcune domande pratiche alle quali abbiamo cercato di dare delle risposte, soprattutto per fornire informazioni al cittadino che volesse muoversi per tempo per non rimanere col cerino in mano. 

  • Ho ancora la carta d’identità cartacea, posso richiedere la Cie anche se non è scaduta? La richiesta può avvenire in qualsiasi momento , anche prima della scadenza della propria carta d’identità oppure anche  in caso di furto, smarrimento o deterioramento.
  • Ho fatto la Cie tanto tempo fa ed è senza codici, posso richiederli o devo rifare una carta nuova? Non è necessario rifare una carta nuova; bisogna recarsi presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di residenza e chiedere la ristampa dei codici Pin e Puk: verranno ristampate solo le prime metà dei codici Pin e Puk; le seconde metà, invece, arriveranno sull’indirizzo email inserito in fase di registrazione per ottenere la Cie.
  • Se non dovessero rinnovare le attuali convenzioni con i provider di Spid, si può continuare a usare la Spid? Al momento non è possibile dare una risposta certa a questa domanda; teoricamente no, perché lo Spid deve essere operativamente gestito dagli operatori/provider.
  • E’ possibile che entrino sul mercato altri provider? I provider accreditati sono quelli riconosciuti dall’Agid (Agenzia per l’Italia digitale); possono entrare sul mercato altri provider.
  • Quali alternative allo Spid ci sono? La Cie e la Cns, carta nazionale dei servizi. Dall’1-10-2021, con la dismissione delle vecchie credenziali personali, per accedere ai servizi on line delle pubbliche amministrazioni si possono utilizzare solo Spid, Cie e Cns. Senza lo Spid, quindi si potranno utilizzare la Cie e la Cns.

Meglio iniziare a richiedere la Cie

Chiudiamo infine con un consiglio. Non riteniamo si tratti di una cosa imminente, ma è evidente che il nuovo Governo si è posto l'obbiettivo di dare ai cittadini un unico strumento per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. C'è allo studio anche l'ipotesi di un'app istituzionale in grado di unificare Cie e Spid da usare come un'identità digitale nazionale, ma la strada che al momento il Governo sembra intenzionato a seguire è quella di puntare tutto sulla Cie. Per questa ragione, a chi ancora non l'ha fatta, consigliamo di provvedere a richiederla: leggi il nostro approfondimento su come richiedere la Cie e su come funziona.