Bonus ristrutturazione: documenti, causali e adempimenti fiscali
Il Bonus Ristrutturazione è un'opportunità preziosa per rinnovare la tua casa risparmiando, ma non basta fare i lavori per avere diritto alla detrazione. Dalla scelta del bonifico giusto alla conservazione dei documenti, ogni dettaglio conta, scopri regole e scadenze per compilare il 730 senza errori e non perdere la detrazione.

In questo articolo
- Quali documenti servono per ottenere la detrazione fiscale?
- Bonifico parlante: come funziona e quando è obbligatorio
- Come deve essere intestata la fattura
- Visto di conformità e asseverazione
- Comunicazione all'Asl e ad Enea
- Adempimenti fiscali essenziali per non perdere il bonus ristrutturazione
- Attenzione agli errori più comuni: cosa controllare prima di inviare il 730
- Domande frequenti
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Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, l'amministratore ha un ruolo cruciale: deve conservare tutta la documentazione richiesta in originale e fornire a ogni condomino una certificazione specifica. Questa certificazione deve attestare l'adempimento di tutti gli obblighi di legge e indicare la somma detraibile per ciascuno, calcolata in base alle proprie quote condominiali. In particolare, la certificazione deve includere:
• le generalità e il codice fiscale di chi rilascia la certificazione;
• gli elementi identificativi del condominio;
• l'ammontare delle spese sostenute nell'anno di riferimento;
• la quota parte millesimale imputabile al singolo condomino a cui viene rilasciata la certificazione
• la causale del versamento con riferimento alla legge (articolo 16-bis del TUIR (DPR 917/86)) e, preferibilmente, il riferimento alla fattura che si sta pagando, la cui data deve essere antecedente a quella del bonifico;
• il codice fiscale dei beneficiari della detrazione.
• Il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Ho fatto un bonifico errato, come faccio a non perdere la detrazione?
Come detrarre le spese di ristrutturazione in caso di finanziamento?
Per quali spese non serve il bonifico?
La corretta intestazione delle fatture è un altro passaggio chiave per non precludersi il diritto alla detrazione, specialmente in presenza di più soggetti che beneficiano della ristrutturazione.
Le fatture di spesa devono contenere i dati di tutti i beneficiari della ristrutturazione. Tuttavia, se la fattura e il bonifico sono intestati a un solo comproprietario, ma la spesa è sostenuta da più proprietari, la detrazione spetta comunque anche ai soggetti non indicati nei documenti. La condizione è che nella fattura sia annotata la percentuale di spesa sostenuta da ciascuno. Questa annotazione deve essere fatta fin dal primo anno di fruizione del beneficio, poiché non è possibile modificarla in seguito. Non è richiesta l'indicazione separata del costo della manodopera in fattura per consentire la detrazione.
Per i lavori avviati a partire dal 27 maggio 2022, che ammontino complessivamente a più di 70.000 euro, le fatture o il contratto devono indicare il contratto collettivo nazionale di riferimento (CCNL) per il personale dipendente impiegato nell’opera di ristrutturazione. Questo significa che il CCNL applicato deve essere specificato nell'atto di affidamento dei lavori e riportato nelle fatture emesse in relazione all'esecuzione degli stessi. Questa nuova prescrizione normativa si applica a chiunque si occupi dell'intervento, anche se fosse un general contractor. Se la dicitura manca in fattura, non si perdono le detrazioni, ma l'indicazione del CCNL deve essere obbligatoriamente presente nell'atto di affidamento. Rimane, inoltre, obbligatorio richiedere un'autocertificazione all'impresa che attesti il tipo di contratto collettivo applicato ai dipendenti. Questo obbligo riguarda esclusivamente le imprese che si occupano dei lavori edili che impiegano lavoratori dipendenti.
Intestazione di fattura e bonifico non coincidono, perdo la detrazione?
No, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che è sufficiente annotare in fattura la corretta ripartizione della detrazione tra gli aventi diritto, anche se uno di questi non risulta né in fattura né nel bonifico. In questo modo, in caso di controllo, il Fisco rileva la corrispondenza tra la documentazione con le annotazioni e l'inserimento della detrazione in dichiarazione dei redditi.Per poter accedere alla detrazione del bonus ristrutturazione, in molti casi è richiesto l'intervento di professionisti abilitati che certifichino la conformità e la congruità delle spese, garantendo la correttezza della pratica.
Per poter accedere alla detrazione del bonus ristrutturazione, è necessario il visto di conformità di un CAF o di un professionista abilitato. Questo visto viene apposto sulla documentazione richiesta dalla normativa, come fatture, bonifici parlanti, attestazioni e asseverazioni. Inoltre, un tecnico abilitato deve asseverare la congruità dei prezzi in riferimento ai prezziari individuati dal Mise e ai valori massimi stabiliti per tipologia di intervento dal Ministero per la transizione ecologica. Se i costi dei lavori edilizi superano le cifre massime stabilite dal Ministero, le agevolazioni fiscali si applicano solo fino a quel tetto, e la parte di spesa eccedente non rientra nel bonus fiscale.
Queste operazioni non sono necessarie solo se si decide di presentare la dichiarazione in autonomia o tramite il sostituto d'imposta. Le spese sostenute per ottenere il visto di conformità e le asseverazioni sono detraibili con la stessa percentuale applicata agli interventi cui si riferiscono.
È importante sapere che per gli interventi di valore inferiore a 10.000 euro, effettuati su singoli immobili o condomini, non viene richiesto né il visto di conformità sulla documentazione né l'asseverazione del tecnico. Lo stesso vale per le opere classificate come “edilizia libera” dalla normativa edilizia di riferimento.
A seconda della natura e della dimensione dei lavori di ristrutturazione, potrebbero essere necessarie comunicazioni preventive a enti come l'ASL, per garantire la sicurezza sui cantieri, e l'Enea, per monitorare il risparmio energetico ottenuto.
La comunicazione all’ASL deve essere inviata prima di iniziare i lavori (tramite raccomandata A.R. o altre modalità stabilite dalla Regione in cui si trova l’immobile) e deve contenere:
• le generalità del committente dei lavori;
• il luogo dove vengono svolti i lavori;
• la natura dell'intervento da realizzare;
• i dati identificativi dell'impresa esecutrice dei lavori, con esplicita assunzione di responsabilità da parte sua sul rispetto degli obblighi della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e sulla contribuzione;
• la data di inizio dei lavori.
Tuttavia, la comunicazione all'ASL non è necessaria in tutti i casi in cui i decreti legislativi relativi alle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare.
Se hai effettuato lavori di ristrutturazione edilizia che comportano un risparmio energetico, sei obbligato a inviare una comunicazione all'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile). Questa comunicazione deve contenere i dati di chi ha effettuato la spesa, dell'immobile oggetto dell'intervento e i dati tecnici dei lavori effettuati. La comunicazione a Enea è obbligatoria solo per un elenco specifico di interventi di ristrutturazione e di acquisto di elettrodomestici ai fini del bonus mobili. Ricorda che l'invio va fatto entro 90 giorni dal termine dei lavori o dal collaudo e bisogna conservare la ricevuta di invio insieme alla documentazione utile per la detrazione.
Per garantire il diritto al bonus ristrutturazione, la corretta gestione degli adempimenti fiscali è tanto importante quanto la realizzazione dei lavori stessi. È fondamentale che il contribuente segua scrupolosamente le regole e conservi tutta la documentazione pertinente.
• Pagamento con bonifico parlante: tutte le spese detraibili (salvo eccezioni) devono essere pagate esclusivamente con bonifico parlante, contenente causale, riferimenti normativi, codice fiscale del beneficiario e partita IVA/codice fiscale del destinatario.
• Corretta intestazione delle fatture: le fatture devono indicare tutti i beneficiari della detrazione o, in alternativa, la percentuale di spesa sostenuta da ciascuno, annotata fin dal primo anno.
• Indicazione del CCNL: per i lavori superiori a 70.000 euro avviati dopo il 27 maggio 2022, è obbligatorio indicare il CCNL di riferimento per il personale dipendente nelle fatture o nell'atto di affidamento dei lavori.
• Visto di conformità e asseverazione: salvo i casi di dichiarazione autonoma del 730 o interventi di valore inferiore a 10.000 euro/edilizia libera, è richiesto il visto di conformità di un CAF o professionista abilitato e l'asseverazione della congruità dei prezzi da parte di un tecnico.
• Comunicazioni preventive: a seconda dei casi, potrebbe essere necessaria la comunicazione all'ASL prima dell'inizio dei lavori. Per gli interventi che comportano risparmio energetico o l'acquisto di specifici elettrodomestici (per il bonus mobili), è obbligatoria la comunicazione all'Enea entro 90 giorni dal termine dei lavori o dal collaudo.
• Conformità urbanistica: le opere devono essere conformi agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi. Opere difformi dal titolo abilitativo o in contrasto con tali strumenti fanno perdere il diritto alla detrazione.
Evitare gli errori più comuni è fondamentale per non compromettere il diritto alla detrazione del bonus ristrutturazione e per assicurarsi che la tua dichiarazione 730 sia ineccepibile.
• Bonifico incompleto o errato. Assicurati che il tuo bonifico parlante contenga tutti i dati richiesti: la causale con riferimento alla legge, il codice fiscale dei beneficiari e la P.IVA o il codice fiscale del soggetto che riceve il pagamento. Se hai fatto un errore, cerca di correggerlo tempestivamente con un nuovo bonifico o tramite un'autocertificazione dell'impresa.
• Mancanza di asseverazione o visto di conformità. Verifica se i tuoi lavori rientrano negli obblighi di asseverazione della congruità dei prezzi e del visto di conformità. Ricorda che per interventi sotto i 10.000 euro o classificati come "edilizia libera" questi non sono richiesti.
• Mancanza di comunicazione all'ASL o Enea. Controlla se la natura dei tuoi lavori richiede la comunicazione preventiva all'ASL (prima dell'inizio dei lavori) o la comunicazione all'Enea (per interventi di risparmio energetico o bonus mobili, entro 90 giorni dal termine dei lavori) e assicurati di averle inviate nei tempi previsti.
• Mancanza del CCNL in fattura per lavori di valore superiore ai 70.000 euro. Se l'importo complessivo dei lavori supera questa soglia e sono stati avviati dopo il 27 maggio 2022, verifica che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento sia indicato nell'atto di affidamento o in fattura, o in alternativa, richiedi un'autocertificazione all'impresa.
• Opere difformi dal titolo abilitativo. È cruciale che le opere realizzate siano conformi agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi. Se sono difformi o in contrasto, si perde il diritto alla detrazione.
• Mancata conservazione della documentazione: È indispensabile conservare tutte le fatture, i bonifici, le attestazioni, le asseverazioni, le comunicazioni (ASL, Enea) e le abilitazioni amministrative. La loro mancanza può compromettere la detrazione in caso di controlli.
Devo conservare anche il preventivo dell’impresa?
Tra i documenti che occorre conservare non c’è il preventivo di spesa. Tuttavia, se con il preventivo viene fornito un capitolato cui si fa riferimento in fattura nella descrizione dei lavori da effettuare è necessario conservarlo.
Se cambio impresa durante i lavori, servono documenti aggiuntivi?
Non servono documenti aggiuntivi particolari, a meno di situazioni che richiedono l’intervento di un legale, come nel caso di un fallimento. Tuttavia, ogni nuova impresa deve rispettare gli stessi obblighi documentali (fatture, bonifici, ecc.) per i lavori di sua competenza.
Cosa succede se sbaglio la causale del bonifico?
Se la causale del bonifico è incompleta o errata, la detrazione non può avvenire. Tuttavia, è possibile rimediare: si può chiedere al soggetto che ha ricevuto il bonifico di restituire la somma e poi ribonificarla correttamente. In alternativa, se l'impresa fornisce un'autocertificazione che attesti che i pagamenti sono stati inclusi correttamente nella contabilità e nel reddito d'impresa, non è necessario rifare il bonifico. Se l'errore è stato inserire la causale di riqualificazione energetica invece di ristrutturazione, la detrazione non si perde.
Devo conservare le fatture anche se ho fatto il bonifico corretto?
Sì, è assolutamente necessario. La conservazione delle fatture è parte integrante della documentazione necessaria che il contribuente deve conservare per poter inserire la detrazione del bonus ristrutturazione nel 730. Le fatture, insieme ai bonifici parlanti, attestazioni e asseverazioni, costituiscono la documentazione su cui viene apposto il visto di conformità.
Come dimostro che non serviva la CILA o SCIA?
La detrazione non si perde se per le opere edilizie realizzate sarebbe stato necessario un titolo abilitativo diverso da quello in possesso, ma sono comunque conformi agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi. Inoltre, per le opere classificate come “edilizia libera” dalla normativa edilizia di riferimento, non è richiesta alcuna comunicazione o titolo abilitativo specifico. Per interventi ingenti o particolari, il consiglio è di rivolgersi a professionisti esperti che possano indirizzarti correttamente.
Posso detrarre le spese di un tecnico o architetto?
Sì, le spese sostenute per i professionisti esperti che dirigono i lavori, come tecnici o architetti, rientrano tra quelle detraibili. Inoltre, anche le spese per ottenere il visto di conformità e le asseverazioni sono detraibili con la stessa percentuale applicata agli interventi cui si riferiscono.