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Ristrutturazioni: detrazione al 50% solo fino a dicembre

Con il decreto Superbonus il Governo ha chiuso qualsiasi possibilità di ulteriore proroga della detrazione del bonus ristrutturazione al 50% che non solo scende al 36% nel 2025 ma arriverà addirittura al 30% dal 2028. Per coprire il debito causato da Superbonus e cessione del credito, si aggredisce un’importante agevolazione che supportava il settore edile da 12 anni. Vediamo come non perdere questa opportunità.

Con il contributo esperto di:
30 maggio 2024
palazzo con ponteggio

Ultimi mesi per ristrutturare casa con lo sconto del 50%. Per consentire al Governo di recuperare soldi per coprire il debito creato con il Superbonus e soprattutto con la cessione del credito, dopo 12 anni, si direbbe di onorato servizio, il bonus ristrutturazione maggiorato andrà in pensione e il 31 dicembre 2024 terminerà la possibilità di ristrutturare casa usando la detrazione del 50%.

Dal 26 giugno 2012 siamo stati abituati a proroghe continue di questa importante agevolazione, che senza troppe difficoltà burocratiche ha permesso allo Stato di coprire la spesa per restituire la detrazione con le maggiori imposte pagate da imprese e professionisti.

In questi 12 anni l’agevolazione al 50% ha consentito una forte spinta al rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano, notoriamente vetusto, e non solo ha garantito la riduzione dell’evasione fiscale ma ha dato la possibilità al mercato di espandersi, creando nuove imprese con nuovi posti di lavoro.

Quando scade il bonus ristrutturazioni

Come abbiamo visto la detrazione del bonus ristrutturazioni ha un nuovo calendario si potrà detrarre la spesa:

  • al 50% fino al 31 dicembre 2024;
  • al 36% dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027;
  • al 30% dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033;
  • al 36% dal 1° gennaio 2034.

Inoltre, la spesa massima detraibile a immobile torna a 48 mila euro contro gli attuali 96 mila. In pratica, se si affronta una ristrutturazione importante che coinvolge tutta la casa, come succede spesso quando si acquista, il limite di spesa diventa purtroppo facilmente raggiungibile. Per comprare e vendere casa senza pensieri puoi approfittare dei servizi di Passpartù.

Come ottenere il bonus ristrutturazione 2024

Per sfruttare questi ultimi 7 mesi che permettono di continuare a ottenere il bonus ristrutturazioni al 50% con una spesa massima detraibile di 96 mila euro a immobile, ti suggeriamo di muoverti per tempo, perché spesso questo tipo di lavori si prolunga più del periodo preventivato, soprattutto in caso di lavori condominiali. In ogni caso ricorda di:

  • pagare con bonifico parlante, che trovi anche online con riferimento alle ristrutturazioni o all’articolo 16-bis del TUIR;
  • dopo che hai iniziato i lavori puoi accedere al bonus mobili, che scade nel 2024;
  • controlla presso il Comune quali autorizzazioni siano necessarie

Per approfondire il bonus ristrutturazioni trovi tutti i consigli da seguire per non sbagliare nel nostro dossier. Se ti interessa il bonus mobili 2024 puoi trovare tutte le informazioni in questa pagina.

Cosa succede se non si finiscono i lavori nel 2024

Qualora si inizino i lavori nel 2024 e si terminino nel 2025, tutto ciò che viene pagato il prossimo anno verrà comunque detratto al 36% e non al 50%.

Inoltre, bisogna considerare i limiti di spesa perché, se ad esempio la ristrutturazione di un immobile costa 60 mila euro e, di questi solo 30 mila vengono pagati nel 2024, nel 2025 si potranno detrarre solo altri 18 mila euro e non 30 mila. Di fatto la perdita economica è davvero ingente.

Se si recupera il 50% di 60 mila euro in 10 anni, sappiamo che fino al 2034 nel 730 avremo a disposizione un rimborso fisso di 3 mila euro. Invece, seguendo l’esempio precedente il recupero sarà di 3 mila euro sono nel 2025 mentre dal 2026 al 2035 il rimborso sarà del 36% di 18 mila euro, cioè 648 euro all’anno. In pratica in 10 anni si perdono più di 20 mila euro.

Lo strano caso del gruppo elettrogeno

La sforbiciata governativa colpisce tutti i lavori del bonus ristrutturazioni, dal rifacimento degli impianti al fotovoltaico, dalle porte blindate alla prevenzione degli infortuni domestici, ma inspiegabilmente si salvano gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza con generatori di emergenza a gas che rimangono detraibili al 50%.

Cosa succede all’ecobonus e agli altri bonus casa?

Nel decreto superbonus non viene detto nulla in merito agli altri bonus correlati alla sistemazione degli immobili, che in ogni caso arrivano a scadenza con la fine del 2024.

Pertanto, salvo proroghe che arriverebbero a dicembre con la manovra di bilancio, dal 1° gennaio 2025 spariscono sia il bonus mobili ed elettrodomestici che il bonus verde.

Per quel che riguarda l’ecobonus, introdotto nel 2006 con una detrazione del 55%, per tutti i lavori di ristrutturazione che comportano una riqualificazione energetica dell’edificio e che, dal 2013 è stato portato al 65% e oltre, dal 1° gennaio 2025 rientra nel bonus ristrutturazione ordinario con una detrazione del 36%. In pratica, dal 2025 salvo proroghe, chi vuole ristrutturare casa e fare anche interventi di riqualificazione ha a disposizione una spesa massima complessiva di 48 mila euro, recuperando una detrazione del 36% in 10 anni senza alcuna possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura, così da permettere allo Stato di sanare le proprie finanze disastrate dal superbonus e dalla cessione del credito selvaggia.