Mail Libero e Virgilio, ristori in arrivo. Misure inadeguate, chiediamo di più
Un 20% di spazio in più per archiviare le proprie email e un'estensione gratuita di 6 mesi per chi è abbonato. Questi i "ristori" che Italiaonline ha previsto a fronte del lungo blocco. Troppo poco, soprattutto per chi ha subito un danno da questo disservizio. Chiediamo almeno 30 euro di indennizzo, oltre all’eventuale risarcimento per i danni subiti: sostieni anche tu la nostra richiesta. Siamo pronti a sederci a un tavolo con Italiaonline per trovare una soluzione adeguata.
- contributo tecnico di
- Anna Vizzari
- di
- Luca Cartapatti e Leonardo Poggi

Italiaonline sta inviando in queste ore, come aveva annunciato, una email ai propri clienti per comunicare quali tipi di ristoro che ha deciso di applicare a seguito del grave disservizio durato più di una settimana, durante la quale quasi 9 milioni di utenti non hanno avuto accesso alla propria casella di posta elettronica. Il provider ha previsto:
- per chi ha un account "free", uno spazio aggiuntivo (del 20%) per la propria casella di posta, per sempre;
- per chi ha un account a pagamento, l'estensione per ulteriori 6 mesi dell'abbonamento annuale (che ha un costo di 20 euro all'anno).
Ristori insufficienti: le nostre richieste
Reputiamo questa proposta di Italiaonline non adeguata. Continuiamo sulla nostra strada chiedendo che:
- ogni utente riceva un indennizzo non inferiore a 30 euro (considerando tutti i 6 giorni di disservizio), ovvero una misura almeno in linea con quella prevista dal Garante delle telecomunicazioni nei casi di interruzione dei servizi di comunicazione elettronica;
- sia valutato un risarcimento per eventuali danni reali subiti dagli utenti a causa del black out (c'è chi ad esempio non ha potuto formulare un’offerta, non ha potuto partecipare a un concorso o ha ritardato un pagamento perché non ha ricevuto il sollecito).
Proprio per questo abbiamo manifestato a Italiaonline la disponibilità a sederci a un tavolo per trovare una soluzione che tenga davvero conto del disagio subito dagli utenti. Ci siederemo a quel tavolo forti degli oltre 4.000 reclami già arrivati, ma anche del sostegno di tutti coloro che come noi pensano che Italiaonline debba offrire un ristoro adeguato per questo disservizio. Se anche tu pensi di aver diritto a un indennizzo non inferiore a 30 euro, iscriviti e sostieni le nostre richieste.
Chiedi con noi 30 euro di indennizzo
Grazie per il tuo sostegno. Torneremo da te non appena avremo novità riguardo il tuo indennizzo da parte di Italiaonline.
Hai subito danni reali? Ti assistiamo noi
Se oltre al disagio per l'interruzione del servizio ritieni di essere fra le persone che hanno subito un danno reale da questo blackout e sei in grado di dimostrarlo (ad esempio non hai potuto partecipare a un concorso perché non hai ricevuto la convocazione o hai ritardato un pagamento perché non hai ricevuto il sollecito), richiedi una consulenza con i nostri legali: ti daremo tutto il supporto per far valere i tuoi diritti e ottenere ciò che ti spetta. Richiedi ora la consulenza.
All'orizzonte anche un problema di privacy
In tutto ciò c'è anche un altro aspetto sul quale Italiaonline dovrà dare delle risposte. Sulla base delle linee guida del Comitato europeo per la protezione dei dati, un episodio del genere integra un cosiddetto "data breach", ovvero una probabile violazione dei dati personali degli iscritti al servizio, ai sensi dell'art. 4, co 12, del GDPR; una cosa che, secondo l'attuale normativa, va notificata al Garante entro 72 ore dalla scoperta del fatto.
Non sappiamo se l'azienda l'abbia fatto, ma la normativa parla piuttosto chiaro: "anche un incidente di sicurezza che comporta l'indisponibilità dei dati personali per un periodo di tempo costituisce un tipo di violazione, in quanto la mancanza di accesso ai dati può avere un impatto significativo sui diritti e sulle libertà delle persone fisiche. Per essere chiari, laddove i dati personali non siano disponibili a causa della manutenzione pianificata del sistema in corso, ciò non costituisce una "violazione della sicurezza" come definita all'articolo 4, paragrafo 12, del GDPR”.
Cosa si può fare in casi come questi
Questo di Libero e Virgilio è stato un blocco durato più di una settimana, durante la quale 9 milioni di utenti non sono riusciti a utilizzare il proprio indirizzo email. Ma cosa si può fare in casi come questi? Se dovessero verificarsi in futuro altri disservizi di questo genere, il nostro coniglio è quello di mandare subito il reclamo al gestore del servizio. Inoltre, si possono valutare altre strade per mandare le proprie comunicazioni elettroniche: oltre a eventuali altre caselle email, si possono usare anche all'occorrenza i sistemi di messaggistica come WhatsApp o Telegram.
Servizi come Wetransfer.com permettono di inviare mail con allegati anche grossi senza nemmeno dover creare un indirizzo email personale; e la stessa cosa si può fare con un servizio di cloud come Dropbox.
Se invece hai urgenza di visualizzare una comunicazione che ti è stata inviata, contatta il mittente per telefono o via WhatsApp e chiedigli di inviarti nuovamente il materiale a un indirizzo alternativo a cui hai accesso in questo momento.
Come tenersi pronti se succede ancora
Un disguido del genere è il classico caso in cui si capisce troppo tardi che era meglio prepararsi prima. Una volta che sarà stato risolto, dunque, la prima cosa da fare è creare un canale di comunicazione alternativo, presso un provider diverso, in modo da non trovarsi spalle al muro in caso di nuovi problemi.
Se poi quanto successo ti dovesse spingere a cambiare gestore di posta elettronica, sappi che farlo comporta qualche disguido iniziale ma non è particolarmente complicato. Ecco i passi da seguire:
- Crea un nuovo indirizzo di posta elettronica. Meglio scegliere provider rinomati per la qualità del servizio. Uno dei più popolari è senz’altro Gmail, il servizio operato da Google.
- Usa il vecchio indirizzo per comunicare ai tuoi contatti che hai cambiato e segnalare l’indirizzo nuovo. Per farlo inserisci tutti gli indirizzi dei contatti a cui vuoi inoltrare la tua comunicazione nel campo nel campo Ccn (e NON nel campo A:); in questo modo i contatti riceveranno il messaggio senza vedere l'email degli altri destinatari: è una pratica di educazione online.
- Trasferisci i vecchi messaggi e i contatti. Se non vuoi perdere i messaggi e gli indirizzi email dei contatti che si trovano nella precedente casella di posta elettronica è possibile copiarli direttamente nella nuova casella email. Per importarli, accedi alle impostazioni di Gmail: da qualunque schermata Gmail, clicca in alto a destra sul simbolo della rotellina, quindi vai a “Impostazioni”. A questo punto si aprirà la pagina delle impostazioni della tua casella di posta elettronica Gmail. Fai clic sulla voce “Account e importazione" che si trova nella parte alta della pagina. Vai su “Importa messaggi e contatti”. Nella finestra che si aprirà dovrai inserire il tuo vecchio indirizzo di posta dal quale vuoi importare i contatti e la password per accedervi. Una volta terminata questa operazione, si aprirà una schermata con le opzioni di importazione, dalla quale potrai scegliere se importare i contatti, i messaggi o entrambi e anche se farlo solo per i vecchi messaggi o anche per quelli che riceverai da adesso in avanti.
Una volta completate queste operazioni dovresti essere a posto, ma non si sa mai: per qualche giorno mantieni attivi e controllati entrambi gli indirizzi, anche perché non tutti leggono tutte le mail che ricevono e non tutti aggiornano subito la loro lista di contatti, quindi sicuramente per svariati giorni continuerai a ricevere email anche sull’indirizzo vecchio. Quando vedrai che la migrazione è completa e ricevi messaggi dai tuoi contatti solo sull’indirizzo nuovo, puoi scegliere se abbandonare quello vecchio al suo destino e tornare a controllarlo sempre più di rado oppure cancellarlo del tutto (nel qual caso segui le istruzioni del tuo vecchio provider).