Twitter, dalle spunte blu a pagamento al rivale Mastodon. Come sta cambiando il social e cosa fare
Con l'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, il social dell'uccellino sta vivendo giorni di caos. Da una parte il licenziamento di parte dei dipendenti, dall'altra alcune proposte di cambiamento che fanno discutere (come le spunte blu a pagamento). Ecco come sta cambiando il social, cosa è meglio che facciano gli utenti e come funziona Mastodon, l'alternativa a Twitter.
- di
- Leonardo Poggi

Negli ultimi giorni c’è molta confusione attorno a Twitter, il social network simbolizzato dall’uccellino blu. In seguito alla sua acquisizione, finalizzata a fine ottobre, da parte di Elon Musk, il multimiliardario già noto per Tesla e Space X, un’ondata di licenziamenti che ha coinvolto circa metà della forza lavoro e una serie di annunci, talvolta contraddittori, da parte del suo nuovo proprietario hanno provocato il caos tra i suoi dipendenti (ed ex), gli investitori (l’azienda adesso non è più quotata in borsa), gli inserzionisti (molte aziende hanno annunciato un possibile ripensamento dei propri investimenti pubblicitari) e, non ultimi, gli utenti.
Il caso della spunta blu
Uno degli elementi caratteristici di Twitter è il segno di spunta blu di fianco al nome di utente. Serve a indicare che l’utente è davvero chi dice di essere, e fino ad oggi poteva essere ottenuto da personaggi più o meno famosi di vario genere seguendo un procedimento gratuito.
Nei giorni scorsi Musk ha annunciato l’intenzione di cambiare questa pratica, ventilando l’idea di far pagare 20 dollari al mese a chi richiedeva la spunta blu, e poi ricalibrandosi (forse) su 8 dollari. Non tutti hanno preso bene questa notizia, come evidenziato da questo scambio tra Musk e lo scrittore Stephen King.
Il punto non è tanto la cifra in sé (che ovviamente un autore del calibro di King può tranquillamente permettersi) quanto il fatto che passando da un sistema basato sulla verifica dell’identità a uno in cui basta pagare, svanisce del tutto l’utilità della spunta come elemento di garanzia, come ben evidenziato dai numerosi Elon Musk dotati di spunta blu che sono apparsi in questi giorni. Certo la spunta blu non è l’unico elemento per capire con chi si ha a che fare (si può anche guardare il nome utente che viene dopo il segno @) ma è, o forse dovremmo dire era, una funzionalità utile.
Twitter a pagamento per tutti?
Nella ridda di voci che si inseguono, in queste ore sta anche circolando quella di un possibile futuro in cui Twitter divenga a pagamento per tutti. Di per sé non è un’idea irricevibile: il modello di business di internet basato su servizi gratuiti pagati dalla pubblicità sta mostrando da tempo i suoi limiti e l’idea di far pagare un servizio utile non è certo da respingere in partenza. Nel caso specifico, però, resta da vedere se l’inevitabile perdita di utenti che ne seguirebbe, e la conseguente riduzione degli introiti pubblicitari, sarebbe compensata dai nuovi introiti. In ogni caso, al momento non c’è nulla di certo.
Che fare?
Al momento attuale per gli utenti la cosa migliore è pazientare. Potreste aver sentito parlare, in relazione di questa notizia, di Mastodon. Si tratta di una specie di alternativa open source a Twitter, verso la quale in questi giorni stanno migrando alcuni utenti. Ma è un’alternativa più sul piano teorico che pratico. Un social network è costituito sia dalla sua infrastruttura informatica che dalle persone che lo utilizzano e i due elementi sono inscindibili: Twitter senza le sue centinaia di milioni di utenti non è più Twitter. Se avete la curiosità di vedere com’è, aprire un account su https://mastodon.it/ non vi farà certo male, e se molte persone della vostra cerchia social faranno altrettanto potreste anche trovarvi bene. Ma non aspettatevi di trovarvi replicata la vostra attuale esperienza su Twitter.
Una cosa da NON fare è chiudere il proprio account su Twitter, se ne avete già uno, soprattutto se avete un minimo di “fama” social: qualcuno potrebbe approfittare della confusione del momento per soffiarvi l’account. Se anche non ne volete più sapere del social dell’uccellino blu, limitatevi a lasciarlo inutilizzato.
Se ci tenete al vostro account, inoltre, meglio evitare di unirvi al gioco degli account parodia che è in atto in questi giorni, perché Twitter sta chiudendo un gran numero di account del genere.
Per il resto non resta che attendere nuovi sviluppi: non possiamo sapere quali, ma possiamo essere certi che ne saranno.