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Ora legale 2025: quando cambia e perché ci fa risparmiare

Scatta nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo l'ora legale 2025: porteremo le lancette avanti di un'ora, perdendo un'ora di sonno ma guadagnando un'ora di luce importante per i nostri risparmi di energia. Ma quanto ci fa risparmiare l'ora legale? Secondo Terna, dal 2004 al 2023 il Paese ha risparmiato circa 2,2 miliardi di euro. Ecco i vantaggi di continuare ad adottare il cambio di ora.

articolo di:
28 marzo 2025
Orologio con dito che sposta lancette

Come ogni anno, l'ora legale (ovvero quella che ci accompagnerà nei mesi più caldi) scatta nell'ultimo weekend di marzo. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, infatti, servirà portare le lancette dell'orologio avanti di un'ora (esattamente quando saranno le 2, che diventano quindi le 3 di notte). Così facendo, diremo addio alla cosiddetta "ora solare", ovvero quella che segue il naturale passaggio del sole attraverso il meridiano locale, per adottare l'ora convenzionale introdotta nel 1966; questo in sostanza ci permetterà di sfruttare, nei mesi estivi e primaverili, le giornate più lunghe. In pratica perderemo un'ora di sonno la notte tra sabato e domenica, ma avremo giornate più lunghe fino al prossimo 26 ottobre 2025 quando tornerà nuovamente l'ora solare.

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Oltre 2 miliardi risparmiati in meno di 20 anni

Come vedremo in seguito, il sistema che alterna 5 mesi di ora solare a 7 mesi di ora legale è quello che dagli anni '60 ha sempre scandito le giornate degli italiani. Un'alternanza che, come si può immaginare, ha un impatto sui consumi elettrici e di gas. In particolare i 7 mesi in cui l'Italia adotta l'ora legale hanno impattato significativamente sul risparmio energetico degli italiani; secondo i calcoli di Terna (società controllata indirettamente dal ministero del Tesoro) che gestisce la rete di trasmissione dell'energia elettrica, dal 2004 al 2023 il Paese ha risparmiato circa 2,2 miliardi di euro e 11,7 miliardi di kWh di elettricità.

Ora legale per sempre? Servono dati precisi

Questo grande risparmio è la ragione per cui, su più tavoli, si discute (ormai da diversi anni) dell'ipotesi di cambiare il sistema dell'alternanza per tenere sempre, tutto l'anno, l'ora legale (ovvero l'orario che adottiamo d'estate). Ma perché si discute di questa possibilità? Porterebbe davvero più benefici che conservare il sistema dell'alternanza? Quanto è fattibile questo cambiamento? L'unica che può rispondere a queste domande è lo stesso gestore della rete elettrica Terna. Occorre infatti che Terna (la sola che possiede i dati puntuali dei consumi) faccia i calcoli corretti su quanto si risparmierebbe in termini di consumi di energia con l'ora legale tutto l'anno, per poterlo confrontare con quanto si consuma oggi alternando ora legale a ora solare.

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Risparmio in bolletta: i calcoli di Terna

Lo scorso anno, secondo le stime proprio di Terna, nei 7 mesi di ora legale (ovvero dal 31 marzo al 26 ottobre 2024), le famiglie italiane dovrebbero aver risparmiato circa 90 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 370 milioni di kWh di elettricità: un valore che è paragonabile al fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie. Ovvero è come se, ipoteticamente, con quello che il nostro Paese ha risparmiato in quel periodo solo spostando avanti le lancette, 140 mila famiglie italiane potessero non pagare per un anno le bollette.

Inoltre, il gestore della rete ha calcolato che lo spostamento delle lancette in avanti in quei 7 mesi con più ore di luce ha portato benefici non solo economici ma anche in termini di impatto ambientale: il minor consumo elettrico tra marzo e ottobre, ha infatti consentito di evitare circa 170 mila tonnellate di emissioni di CO2 in atmosfera. Ma perché un "banale" spostamento in avanti delle lancette è in grado di farci risparmiare sulla bolletta e di far del bene all'ambiente?

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Ecco perché l'ora legale ci fa risparmiare

L'ora legale, introdotta in Italia nel 1966, è un sistema che permette di sfruttare al meglio le ore di luce durante tutta la bella stagione. Tra marzo e ottobre, infatti, c'è a disposizione naturalmente più luce, dato che il sole, in questo periodo dell'anno, sorge prima e tramonta più tardi. Spostando avanti le lancette di un'ora, le ore di luce coprono meglio le ore destinate alle attività umane, permettendo di fatto di godere di un'ora di luce in più alla sera.

Prendiamo come esempio l'Italia: se con l'ora solare (ovvero quella che segue il naturale sorgere del sole) il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20, con l'ora legale (ovvero spostando avanti le lancette dell'orologio) il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21. E' facile intuire che un'ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un'ora di luce tra le 20 e le 21. Questo spostamento permette infatti, ad esempio, di accendere le luci alla sera un ora più tardi con un conseguente risparmio sui consumi di energia elettrica.

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Cambiare ora: a che punto siamo in Europa

Il parlamento Europeo, dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio e agosto 2018 (e l'84% dei voti a favore), ha approvato l'abolizione dell'obbligo per i vari Paesi membri di passare da un'ora all'altra due volte all'anno. Ogni Stato, avrebbe dovuto decidere quindi in autonomia entro la fine del 2021 se adottare per sempre l'ora legale o quella solare. Ma al momento nessuno dei paesi dell'Unione ha legiferato in merito e in pochi hanno dichiarato le loro intenzioni.

La realtà dei fatti è che in un'Europa, alle prese con una guerra da più di un anno, con l'inflazione che avanza e il costo dell'energia alle stelle, si cerca di prendere tempo e decidere solo con dati alla mano. La Francia ad esempio si era già espressa quasi tre anni fa con una consultazione pubblica promossa dall'Assemblea Nazionale: la maggioranza dei francesi vorrebbe tenere per sempre l'ora legale e dire addio a quella solare. Un po' quello che alcuni studi stanno proponendo anche per il nostro Paese.

Non sono di questo stesso avviso tuttavia i paesi del nord Europa, capeggiati da Finlandia e Svezia. La possibilità di avere più luce a disposizione grazie all'ora legale, infatti, avvantaggia soprattutto i paesi del Sud Europa. Nel Nord, invece, le giornate durante l'estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. In Finlandia, ad esempio, nei giorni più lunghi, il sole sorge prima delle quattro del mattino e tramonta quasi alle 23.00. L'ora guadagnata quindi non serve né per avere più luce alla sera né per risparmiare sul fronte energetico.

E l'Italia? Per il momento ha di fatto chiesto all'Europa di non decidere. Qualche anno fa, si era parlato di una richiesta a Bruxelles per lasciare le cose come stanno, ovvero cinque mesi con l'ora solare e sette con l'ora legale, esattamente come da 57 anni a questa parte. Tuttavia di recente si stanno susseguendo appelli alle istituzioni,  come quella del Sima (Società Italiana di medicina ambientale), per spingere il nostro Paese a sceglie di tenere sempre l'ora legale. Ci si chiede allora se sia davvero la scelta giusta continuare ad alternare ora legale e ora solare oppure, in questo periodo di prezzi dell'energia alle stelle, ci converrebbe di più scegliere di tenere l'ora legale tutto l'anno. 

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Ora legale tutto l'anno? Pro e contro

Come abbiamo già detto l'unica che può rispondere a questa domanda è il gestore della rete elettrica Terna: bisogna calcolare bene se e quanto effettivamente si risparmierebbe con le lancette avanti di un'ora anche nei mesi in cui le giornate sono più corte. Vanno però fatte alcune importanti considerazioni prima di decidere se cambiare o no il sistema orario.

I pro dell'ora legale tutto l'anno

Alcune considerazioni sono legate principalmente ai cambiamenti che ci sono stati in questi anni nel consumo degli italiani e che potrebbero rappresentare un "pro" all'ipotesi di spostare le lancette avanti per tutto l'anno. Ad esempio l’economia italiana in questi anni si è spostata più sui servizi e meno sull'industria pesante. Questo ha modificato il carico sulla rete elettrica sia in termini di consumi sia per quanto riguarda l'orario di utilizzo: l'orario di lavoro negli uffici, infatti, è di solito posticipato rispetto alla fabbrica. Inoltre, dopo l'emergenza sanitaria, si è diffuso in maniera massiva il ricorso allo smart working con persone che lavorano da casa a orari diversi da quelli dell'ufficio o una sveglia mattutina spesso posticipata. Va da sé che iniziando le attività più tardi al mattino e lasciando le lancette spostate un'ora avanti, si riuscirebbe probabilmente ad accendere per minor tempo le luci anche in inverno con giornate più corte. 

I vantaggi dell'alternanza oraria

Il continuare a passare da ora legale (quando le giornate si allungano) a ora solare (quando le giornate si accorciano), invece, permette di seguire meglio la naturale durata delle ore di luce: se mantenere l'ora legale nei mesi estivi e primaverili permette, come abbiamo visto, di sfruttare più ore di luce naturale, e quindi ad esempio poter accendere le luci quando davvero diventa buio (un ora più tardi), dall'altro tornare all'ora solare quando le giornate si accorciano, potrebbe permettere di sfruttare le prime ore di luce senza accendere l'illuminazione visto che ci sono ancora molte attività che iniziano presto al mattino.  

Se vuoi approfondire, a questa pagina web trovi tutti i consigli di Altroconsumo per risparmiare sui consumi di luce e gas.

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