Mercato libero dell'energia: come capire se una proposta è vantaggiosa
Con la scusa della fine del mercato tutelato il tuo fornitore ti ha proposto di passare al mercato libero? Ti ha inviato una nuova offerta da valutare? Ecco come scoprire se davvero si tratta di una proposta imperdibile o se c'è di meglio sul mercato. Cinque mosse da fare per essere sicuri di non prendere una cantonata e di scegliere davvero ciò che ti fa risparmiare.

"Gentile cliente, il mercato tutelato dell'energia elettrica finirà il 1° luglio 2024... di seguito ti inviamo la nostra migliore proposta per passare al mercato libero". In quanti hanno già ricevuto (o riceveranno nei prossimi mesi) una comunicazione che dice più o meno le stesse cose dal proprio fornitore di energia o addirittura da un provider concorrente? Il problema semmai è capire se quella "miglior proposta" è davvero un'offerta conveniente, se realmente permetterà di abbassare la bolletta e soprattutto se consentirà di dormire sonni tranquilli o si finirà in un turbinio di clausole e condizioni talmente poco chiare che c'è il rischio di trovarsi con bollette alle stelle (come quelle che stanno ricevendo alcuni clienti Enel) fra solo pochi mesi.
In questo articolo ti indichiamo 5 mosse da fare per distinguere davvero un'offerta vantaggiosa da una che non ci farà risparmiare, e per poter quindi decidere se aderire subito alla proposta oppure se aspettare offerte migliori e più adatte alle nostre abitudini di consumo. Tuttavia chi propone un'offerta "imperdibile" (spesso anche per telefono) gioca a volte sull'urgenza: se non si sottoscrivono subito si perde l'opportunità di risparmiare oppure se si lascia scadere la data del 1° luglio si rischia una salasso in bolletta. E allora, iniziamo col rispondere alla domanda che molti si fanno quando vendono arrivare una proposta da un operatore ovvero se bisogna per forza scegliere un'offerta del mercato libero entro luglio 2024.
Sono obbligato a passare al mercato libero prima del 1° luglio?
No di certo. La fine del mercato tutelato è sì alle porte (ormai poche settimane ci separano dal 1° luglio), ma una volta terminato si entrerà in automatico nel cosiddetto svizio a tutele graduali. Questo comporterà in molti casi il passaggio a un diverso fornitore (se vuoi vedere chi sarà l'operatore che ti fornirà il servizio dopo il 1° luglio puoi consultare questa lista). Tuttavia Arera (il Garante italiano per l'energia) ha anche rassicurato sul fatto che le tariffe che verranno applicate in questo periodo di transizione (che durerà tre anni) potrebbero non essere affatto svantaggiose. In ogni caso, dopo il 1° luglio, eccetto i cosiddetti clienti vulnerabili che rimarranno nel mercato tutelato, avremo due possibilità:
- Stare per tre anni nel servizio a tutele graduali (basta non fare nulla).
- Attivare una fornitura nel mercato libero (ed è questo il motivo per cui riceviamo nuove offerte e proposte).
Come posso capire se mi hanno fatto una buona proposta?
Innanzitutto una premessa: se riceviamo una proposta via telefono, la prima cosa da fare è chiedere che ci venga mandata per iscritto in modo da avere tempo di valutarla e confrontarla con quanto paghiamo. Se ci viene risposto che non è possibile avere un documento, rifiutiamoci di registrare via telefono il famigerato "consenso informato" che di fatto equivale a una sorta di firma su un nuovo contratto. Meglio lasciare perdere: evidentemente non si trattava di un'offerta così cristallina da non poter essere messa nero su bianco. Se, presi dall'ansia, abbiamo aderito, in questo articolo ti spieghiamo come fare per tornare indietro e ti diamo assistenza per farlo.
Se invece ci viene mandata la proposta per iscritto oppure troviamo le condizioni all'interno di una comunicazione, non ci resta che analizzarla e vedere se fa per noi. Di seguito abbiamo individuato cinque mosse che puoi fare in completa autonomia per orientarti tra le proposte che stai ricevendo ed evitare di fare scelte sbagliate.
1) Quanto consumo?
Il primo passo da fare è capire cosa davvero ci serve: cosa funziona meglio per i nostri consumi, un'offerta a prezzo fisso o una a prezzo variabile?
Per me è meglio un prezzo variabile o uno fisso?
Per i consumi bassi va bene un’offerta a prezzo variabile. I valori del costo €/kWh - €/mc sono in discesa. Quindi, per le forniture più contenute (pensiamo alla fornitura elettrica di un bilocale, alla fornitura gas per uso cucina e acqua calda, o al riscaldamento autonomo di un bilocale a un piano intermedio di uno stabile), potremo sfruttare i prezzi variabili in discesa. Unica accortezza: imparare ad abituarsi alla variabilità dei costi a consumo (€kWh, per intenderci), soprattutto nei mesi di domanda elevata: luglio e agosto per la bolletta elettrica e dicembre, gennaio per entrambe le forniture. Per i consumi elevati, invece, il prezzo fisso rimane l’indicazione più logica.
Da quale livello di consumo? Per l’energia elettrica dai 3.000 kWh annui in su. Per il gas dai 1.400 metri cubi. Attenzione, però: questa è una regola generale, ma il mercato dell’energia è articolato, non mancano le promozioni e le eccezioni. Nei prossimi passi vedremo meglio.
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2) Cosa ci stanno offrendo?
Potrebbe sembrare una domanda banale, ma non lo è: la proposta riguarda un’offerta fissa o variabile? Cosa controllare per capire? Come abbiamo visto prima, per poter scegliere bene, mai limitarsi a una sommaria descrizione dell'offerta fatta al telefono. Per capire le offerte ci vuole qualcosa di scritto. Ma anche quando siamo di fronte alla proposta scritta non sempre è semplice capire a quale tipologia si riferisce.
Come riconosco un'offerta variabile da una fissa?
Le offerte variabili si riconoscono perché si fa riferimento all’indice PUN (valore del mercato elettrico all’ingrosso), se si parla di energia elettrica. Mentre le offerte gas fanno riferimento all’indice PSV (mercato del gas all’ingrosso). Nelle offerte a prezzo fisso, invece, si indica un costo €/kWh oppure €/mc e al seguito si specifica che si tratta di un prezzo “bloccato”, “fisso”, “invariabile” “per 12 mesi” o per un tempo superiore. La presenza di uno dei tre aggettivi precedenti ci fa capire che siamo di fronte a un’offerta a prezzo bloccato.
Attenzione anche alle promozioni. Le offerte di mercato libero stanno facendo delle promozioni sulla quota fissa: ridotta o azzerata. Nel mercato di luce e gas, difficilmente le promo sono “per sempre”. Spesso queste sforbiciate alle quote fisse sono per un tempo limitato: 12 mesi, ma anche meno. Bisognerà, quindi capire il reale impatto sulla spesa finale dei vari sconti.
3) Alla fine, quanto spendo?
Questa è la vera domanda. Una volta controllati i costi al consumo o le quote fisse, siamo a metà dell’opera. La domanda che dobbiamo porci è la seguente: “a quanto ammonta il preventivo della spesa annua” (in termini tecnici si dice “stima della spesa annua”, ma nella sostanza non cambia nulla)?
In un mercato dove coesistono offerte fisse e variabili, per inseguire la convenienza bisogna fare una valutazione su un arco temporale di 12 mesi, per tenere in considerazione l’evoluzione dei prezzi, che ha ciclicità di tipo annuale, visto che segue la stagionalità.
La documentazione che i venditori ci devono lasciare contiene una “Scheda sintetica”, prevista dall’authority, che ci dà un’indicazione proprio in questo senso: la stima della spesa annua al netto delle imposte (che però sono uguali per tutti). A questo punto si può scegliere la più conveniente. Facendo così, sceglieremo sempre il meglio.
Quindi, è importante guardare il costo al consumo (€/kWh oppure €/metro cubo), ma non è tutto. Solo il preventivo della spesa annua ci fa capire cosa scegliere effettivamente.
Scopri come rateizzare le bollette di luce e gas.
4) Cosa pagherò dopo il cambio fornitore?
Diversamente dal mercato telefonico, il nostro fornitore di luce e gas non ha il potere di variare tutte le voci della bolletta. La concorrenza si concentra sulla voce “spesa della materia energia”. Questa è una delle voci importanti da guardare in bolletta (in questo articolo di diciamo quali sono le altre). Ma non è l'unica.
Ci sono dei costi, come le spese di trasporto, i famosissimi “oneri di sistema” e, ovviamente, le imposte, che continueremo a pagare, esattamente come ora. Attenzione, quindi, a chi propone offerte che promettono la riduzione, o peggio, l’azzeramento di queste ultime voci. Si tratta di venditori poco affidabili.
5) Ci sono offerte adatte a me?
E' probabile che dopo i primi quattro passaggi ti sia già fatto l'idea che la proposta dell'operatore non faccia al caso tuo. Questo però non vuol dire che sul mercato non esistano offerte adatte ai tuoi consumi e che possano farti risparmiare rispetto a quanto spendi ora. Il consiglio è quello di confrontare tutte le offerte del mercato libero attivabili e, inserendo i tuoi dati di consumo, vedere quella che ti consente un reale risparmio. Un confronto che puoi fare tranquillamente utilizzando il nostro comparatore online di tariffe luce e gas che trovi a questo link.
Se infine non hai troppa fretta a passare al mercato libero, Altroconsumo organizza anche quest’anno il gruppo d’acquisto di luce e gas “Abbassa la bolletta”. Si tratta di un’iniziativa in cui i cittadini possono aggregarsi iscrivendosi sulla piattaforma dedicata, per fare massa critica e chiedere ai fornitori un’offerta di luce e gas a buon mercato. L'offerta da proporre sarà selezionata tramite un’asta al ribasso che si terrà nel mese di maggio.
Iscriversi ad Abbassa la bolletta non è vincolante. Se l’offerta vincente sarà la più economica per il tuo stile di consumo, la potrai sottoscrivere in pochi passaggi, altrimenti potrai sempre tenerti la tua attuale tariffa oppure orientarti verso una diversa.