Bonus infissi, nuove (e più elevate) detrazioni. Con qualche incognita
Una detrazione del 75% al posto del normale 50% e soprattutto con la possibilità di utilizzare la cessione del credito (o lo sconto in fattura). È quello che stanno pubblicizzando molte imprese ai propri clienti per cambiare gli infissi di casa. In pratica si accederebbe al bonus barriere architettoniche al posto del normale ecobonus al 50%. Una nuova possibilità sulla quale però l'Agenzia delle entrate non si è ancora espressa. Ecco come potrebbe funzionare e quali incognite ci sono.
- contributo tecnico di
- Tatiana Oneta

Con la fine della possibilità di cedere il credito in caso di ristrutturazione il mercato degli interventi edilizi ha subito una forte battuta d’arresto. Fino a qualche mese fa, chi doveva cambiare gli infissi di casa poteva utilizzare lo sconto in fattura e pagare solo il 50% della spesa o addirittura a versarne solo una piccola percentuale perché la sostituzione degli infissi era inserita come lavoro trainato nel contesto del superbonus. Oggi, chi non ha approfittato di quella situazione, può usare solo la detrazione del 50% in 10 anni offerta dall’ecobonus.
Ecco allora che il mercato ha cercato strade alternative per ottenere uno sconto maggiore: quella che in questo periodo viene proposta dalle stesse imprese ai propri clienti è una detrazione che arriva al 75% della spesa con la possibilità di accedere alla cessione del credito. Ma come è possibile? Infatti, a certe condizioni, sembrerebbe che si possa utilizzare il bonus barriere architettoniche adattandolo all’acquisto degli infissi. Vediamo insieme come si potrebbe ottenere, ma soprattutto quali incognite ci sono al momento su questa soluzione.
Per quali tipi di infissi
Come sempre il problema nasce dalla normativa che essendo per certi versi vecchia e per altri poco precisa, porta ad avere degli spiragli in cui inserirsi. Infatti, per accedere al bonus barriere architettoniche gli infissi devono rispettare i parametri tecnici previsti dalla legge per l’eliminazione delle barriere, senza che sia necessaria la presenza di un disabile nell’immobile.
Per avere queste caratteristiche tecniche gli infissi devono:
- Avere meccanismi di apertura e chiusura facilmente manovrabili e percepibili;
- le parti mobili devono poter essere usate esercitando una lieve pressione;
- l’altezza delle maniglie o dispositivo di comando deve essere compresa tra cm 100 e 130; consigliata 115 cm;
- nelle finestre lo spigolo vivo della traversa inferiore dell’anta apribile deve essere opportunamente sagomato o protetto per non causare infortuni;
- le ante mobili degli infissi esterni devono poter essere usate esercitando una pressione non superiore a kg 8.
In poche parole, a detta dei tecnici serramentisti, questi sono tutti criteri già rispettati o comunque molto facili da rispettare per gran parte dei prodotti attualmente in commercio.
Una detrazione del 75%
Come abbiamo detto attualmente il bonus infissi è pari al 50% della spesa sostenuta e si recupera inserendo la detrazione in dichiarazione dei redditi, spalmandola su 10 anni. Utilizzando il bonus per il superamento delle barriere architettoniche si può ottenere una detrazione del 75% della spesa sostenuta.
L’agevolazione più alta si accompagna anche alla possibilità di accedere allo sconto in fattura o cessione del credito, infatti, per questo tipo di interventi non opera lo stop alle cessioni dei crediti, proprio per agevolare le spese che devono spesso sostenere i disabili per poter accedere o vivere agevolmente nella propria casa.
L'Agenzia delle entrate non si è ancora espressa
Fin qui abbiamo visto che il perimetro di applicazione del bonus barriere architettoniche sembra comprendere la possibilità di utilizzarlo per gli infissi, tuttavia, tra gli esperti di fisco sono sorti diversi dubbi.
Innanzitutto, bisogna verificare per quali immobili sia possibile utilizzarlo, infatti, non ci sono dubbi sugli edifici unifamiliari e sulle unità indipendenti perché sono esplicitamente citati dalla norma sulle barriere architettoniche, insieme alle parti comuni di edifici condominiali, ma la legge lascia molta incertezza sull’applicabilità per gli appartamenti che fanno parte dei condomini.
Inoltre, Il bonus barriere nato come agevolazione da utilizzare per rendere più accessibili i nostri edifici, nella volontà del legislatore non può esser pensato come sconto da usare su larga scala, per tutte le ristrutturazioni. Per questo, la strada migliore da percorrere è quella di aspettare che l’Agenzia delle entrate si esprima a riguardo, definendo se e come sia realmente applicabile per estensione questa detrazione.
Il rischio è di dover restituire la detrazione infatti, qualora avendo usufruito di questa possibilità portassimo in detrazione o cedessimo un credito non realmente spettante il Fisco chiede la restituzione con l’aggiunta di interessi e sanzione.