Speciali

Menopausa: i sintomi e come viverla al meglio

Può provocare sintomi fastidiosi, che con qualche accorgimento si possono controllare. La terapia ormonale può aiutare nei casi in cui incidono tanto sulla qualità della vita. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

24 maggio 2022
Menopausa

Non è una malattia. La menopausa, ovvero il periodo in cui cessa il ciclo mestruale - il che avviene normalmente intorno ai 50 anni - è una fase naturale della vita, non necessariamente accompagnata da sintomi sgradevoli: ci sono donne che quasi non se ne accorgono. In molti casi è caratterizzata invece da sintomi di tipo, entità e intensità diversi: molti spariscono comunque nel giro di qualche mese o anno, mano a mano che l’organismo si adatta alla nuova situazione ormonale; altri sono invece destinati a durare, ma si può fare molto per renderli più leggeri e compensarne gli effetti. In estrema sintesi, la causa delle modifiche legate alla menopausa è dovuta al fatto che le ovaie, alla scomparsa del ciclo, cessano progressivamente di produrre estrogeni. Questi sono ormoni che hanno una funzione importante per il nostro organismo: la loro carenza può quindi - anche se non sempre - portare a una serie di conseguenze, a breve e a lungo termine. A breve termine, ci sono alcuni sintomi fastidiosi, in particolare vampate e secchezza vaginale, che vedremo meglio oltre. A lungo termine, il calo degli estrogeni comporta soprattutto un aumento del rischio di incorrere in alcuni disturbi, tra cui in particolare osteoporosi e disturbi cardiovascolari.

Tos: una terapia discussa

Una volta identificato il problema, si è pensato a una soluzione, apparentemente semplice: somministrare alle donne in menopausa gli estrogeni mancanti, in quella che si chiama Terapia ormonale sostitutiva (Tos). Largamente utilizzata fino agli anni 90, la Tos era consigliata non soltanto per contrastare i sintomi fastidiosi, ma anche per prevenire quelli a lungo termine, come osteoporosi e disturbi cardiovascolari, sui quali sembrava, in base alla osservazione dei pazienti, che avesse un effetto preventivo. Gli studi a sostegno di questi effetti apparvero però in seguito inficiati da un errore di metodo: non ci si era resi conto che le donne che sceglievano di assumere la Tos rappresentavano un gruppo più sano e più attento alla propria salute rispetto al resto della popolazione. Questo aveva in parte distorto i risultati osservati, facendo attribuire alla Tos effetti diversi da quelli reali. La situazione fu infatti capovolta quando nel 2002 uscirono le conclusioni di un ampio trial clinico, in cui era stata confrontata sistematicamente l’incidenza di molti disturbi (tumori, eventi cardiaci, ictus...) in un numeroso gruppo di donne sottoposte alla Tos rispetto alle donne che non la assumevano. Risultò collegato alla Tos un aumento del rischio di tumore al seno, malattie cardiovascolari, ictus e tromboembolismo (può essere inoltre un fattore di rischio nella formazione di calcoli biliari) . Questo esito inaspettato (in particolare per i disturbi cardiovascolari), amplificato dai media, portò però a un allarme esagerato sulla Tos: in realtà infatti l’aumento di rischio, in valore assoluto, si può considerare modesto: ad esempio, l’aumento del rischio di tumore al seno del 24% osservato nello studio significa, guardando ai dati assoluti, che su 10.000 donne che fanno la Tos ci sono 8 casi in un anno di tumore al seno in più. Un rischio nel complesso modesto. Così per l’embolia polmonare in termini relativi il rischio quasi raddoppia, ma in termini assoluti si tratta di 9 donne in più su 10.000 in un anno. Nuovi studi hanno in seguito consentito di comprendere e circoscrivere meglio i rischi legati alla Tos e in quali condizioni si presentano, soprattutto mettendo in evidenza che sono diversi a seconda del profilo di rischio personale e dell’età della donna, del tipo di ormone scelto (estrogeno con progestinico o solo estrogeno), delle modalità di assunzione (orale, transdermica, locale...), del dosaggio e della durata della terapia. Per Tos di durate brevi i rischi si abbassano fino a sparire o quasi, così come per le formulazioni transdermiche e locali. In conclusione: le linee guida oggi consigliano di valutare i rischi e i benefici, caso per caso, scegliendo la Tos più adatta per ogni donna, e di proporla soltanto per contrastare i sintomi fastidiosi, contro i quali si è dimostrata molto efficace, se alterano in modo pesante e duraturo la qualità della vita. È consigliata anche in caso di menopausa precoce (prima dei 45 anni). Non è consigliata invece per la prevenzione a lungo termine della osteoporosi.

Menopausa e vampate di calore

Le cosiddette vampate di calore, talvolta accompagnate da copiosa sudorazione e palpitazioni cardiache, sono il sintomo più comune durante la prima fase della menopausa, nei mesi o anni che precedono e seguono la interruzione del ciclo. Si ritiene che siano provocate dal fatto che la carenza di estrogeni altera, almeno temporaneamente, la capacità del corpo di controllare la temperatura. Tipicamente, sono caratterizzate da un’improvvisa sensazione di calore localizzata nella parte alta del petto e nel viso, che rapidamente si diffonde per il resto del corpo. Spesso le vampate e le sudorazioni si manifestano di notte. Di solito tendono ad attenuarsi e sparire spontaneamente con il tempo, mediamente i dati parlano di una durata di qualche anno. Ci sono alcuni fattori che possono contribuire a innescare una vampata: il cibo molto speziato, la caffeina (contenuta in tè, caffè, bibite tipo cola), l’alcol, il fumo, l’indossare abiti pesanti, il caldo, lo stress e l’ansia, alcuni farmaci. Anche fare scarso movimento fisico aumenta la probabilità di averle. Che fare, dunque, all’arrivo delle vampate, se davvero giungessero? Se non incidono pesantemente sulla qualità della vita, ovvero se consentono di continuare abbastanza tranquillamente a seguire le proprie attività quotidiane, si possono adottare alcuni semplici accorgimenti:

  • vestirsi a strati, in modo da potersi alleggerire subito in caso di bisogno;
  • portare sempre con sé un ventaglio: rinfrescarsi rapidamente può alleviare e perfino interrompere la sensazione di calore e la sudorazione;
  • evitare il caldo e gli ambienti troppo riscaldati;
  • limitare i cibi e le bevande che possono scatenare una vampata;
  • cercare di arginare lo stress (per esempio con un’attività fisica).

Se tuttavia tutto questo non basta e se le vampate interferiscono con la qualità della vita, per esempio impedendo di svolgere serenamente il proprio lavoro, ostacolando la vita sociale, interferendo con il sonno e simili, si può pensare di ricorrere alla Tos, che dal punto di vista dell’efficacia è la terapia che ha mostrato in modo più provato di avere effetto contro le vampate in menopausa. Oltre che sulle vampate di calore, la Tos è efficace anche contro gli altri sintomi della menopausa. Da ricordare però che, quando si smette di assumere la Tos, i sintomi tenderanno a ripresentarsi: è una terapia sintomatica e temporanea.

Decidere caso per caso

È importante valutare insieme al medico la storia personale e familiare di ogni singola donna e i suoi fattori di rischio: per le donne più giovani (sotto i 60 anni) e che iniziano presto la Tos (entro dieci anni dall’inizio della menopausa) il rapporto tra rischi e benefici è più favorevole che per le donne più anziane. In primo luogo, bisogna quasi sempre ricorrere a un mix di estrogeni e progesterone: il progesterone deve essere aggiunto perché gli estrogeni assunti da soli possono provocare una crescita eccessiva delle cellule dell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero), che può portare a un aumento di rischio di tumore all’utero. Il progesterone diminuisce questo rischio; nelle donne che hanno avuto un’isterectomia (rimozione dell’utero) non serve; da notare che l’aumento di rischio di cancro al seno è legato alla sola Tos fatta con estrogeni e progesterone. Gli effetti a lungo termine della Tos sembrano aumentare con la durata e la dose della terapia: per questo dovrebbe essere usata a basso dosaggio e per il minor tempo possibile; al di sotto dell’anno di durata, gli studi più recenti non sembrano indicare un aumento di rischio di tumore al seno. Per la Tos di tipo sistemico sono disponibili sia cerotti da applicare alla pelle sia compresse per via orale: l’uso di cerotti diminuisce il rischio di trombosi rispetto alla somministrazione orale; inoltre possono essere comodi perché non si assumono ogni giorno, ma si sostituiscono due volte alla settimana. Per la Tos si può usare anche il tibolone, uno steroide sintetico, meno efficace sui sintomi della menopausa e comunque non privo di effetti indesiderati, meno chiari e meno studiati. Non è evidente se il suo rapporto tra rischi e benefici sia migliore di quello degli estrogeni. Sconsigliata in generale l’assunzione di integratori a base di fitoestrogeni. Tra i preparati di origine vegetale, è usata come rimedio per le vampate di calore la cimicifuga racemosa. Non ci sono molti studi che ne abbiano valutato l’efficacia, ma quelli esistenti suggeriscono che non abbia un grande effetto. Può avere effetti indesiderati a carico del fegato, rari.

Menopausa e secchezza vaginale: i rimedi

Un altro sintomo legato alla menopausa è la secchezza vaginale, dovuta al fatto che la mucosa che riveste la vagina tende ad assottigliarsi. Questo può portare a secchezza vaginale, prurito, sensazioni di bruciore e dolore durante i rapporti sessuali, problemi delle vie urinarie. La possibilità di avere rapporti sessuali soddisfacenti può essere un elemento importante nella qualità della vita e delle relazioni, quindi la secchezza vaginale e il dolore durante i rapporti non devono essere trascurati né tantomeno risolti rinunciandovi. Anzi: continuare ad avere regolari rapporti sessuali può prevenire la perdita di elasticità dei tessuti della vagina, proteggendoli dall’atrofizzazione. La prima soluzione a cui pensare, se i rapporti sessuali diventano dolorosi, è il ricorso a un semplice gel lubrificante e umettante, che si può acquistare al supermercato oppure in farmacia. Oltre ai gel lubrificanti da applicare localmente subito prima del rapporto, ci sono anche ovuli vaginali da usare regolarmente (tipicamente due volte alla settimana). Questi prodotti possono migliorare il comfort durante il rapporto, aumentando la umidificazione e l’elasticità vaginale. Può essere consigliabile controllare gli ingredienti, per evitare possibili allergeni o sostanze potenzialmente irritanti (antisettici come la clorexidina, profumi, estratti di piante tipo aloe vera, estratti di soia...). Se il dolore durante i rapporti persiste, si può ricorrere a una Tos a base di soli estrogeni, assunti a basse dosi, attraverso farmaci sotto forma di ovuli, creme o gel da inserire in vagina. In questo caso la Tos agisce solo sui sintomi locali (quindi non ha effetto sulle vampate). Questo è il trattamento più efficace contro la secchezza vaginale legata alla menopausa, che ha anche il vantaggio, in base a quanto sembra emergere dagli studi, di non comportare effetti indesiderati importanti né un aumento di rischio di tumore al seno né di disturbi cardiovascolari.

La menopausa è il momento giusto per le buone abitudini

Come è la tua dieta? Cogli l’occasione per equilibrarla: la menopausa può diventare l’occasione per ripensare alle proprie abitudini alimentari, cercando di orientarle secondo quanto la scienza ci indica come salutare. Ecco alcuni accorgimenti:

  • più frutta e più verdura: è il momento di aumentarne il consumo, soprattutto se non si arriva alle cinque dosi al giorno consigliate; la frutta secca ed essiccata, ricca di nutrienti utili, può essere un’alternativa ai dolci; pane e pasta integrali aumentano l’apporto di fibra;
  • più pesce e legumi, meno carne rossa e salumi, non scordare i latticini (yogurt, formaggi freschi, latte scremato);
  • più acqua e meno alcol e caffeina: alcol e caffeina possono peggiorare alcuni sintomi della menopausa, mentre l’acqua è più che mai fondamentale per una corretta idratazione.
  • più esercizio fisico: il consiglio è di fare almeno 30 minuti al giorno di esercizio fisico abbastanza intenso (come una bella camminata di buon passo), meglio se all’aperto per prendere la giusta dose di sole; la ginnastica dolce, lo yoga, il nordic walking... possono aiutare a mantenersi tonici, combattere l’insonnia e stabilizzare l’umore;
  • ·vestiti a strati: per esempio una t-shirt di cotone, cui sovrapporre felpa e/o cardigan, a seconda della stagione. Porta sempre con te un ventaglio. Scegli scarpe comode, per camminare il più possibile.