Spese per l'autosufficienza e l'integrazione dei disabili
Spesso sono onerose e impegnative per le famiglie: le spese sanitarie e di assistenza per disabili, persone non autosufficienti, non vedenti e sordomuti però possono essere indicate nella dichiarazione dei redditi e si può recuperare una parte della spesa. Ecco come fare, categoria per categoria.

Le spese per l'autosufficienza e l'integrazione dei disabili possono essere un onere significativo per le famiglie. Fortunatamente, è possibile recuperare una parte di queste spese indicandole nella dichiarazione dei redditi. Questa guida offre un quadro chiaro su come sfruttare al meglio queste agevolazioni fiscali, arrivando a opportunità di rimborso importanti.
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La detrazione fiscale per le spese a supporto dell'autosufficienza e dell'integrazione dei disabili permette di recuperare il 19% della spesa sostenuta. A differenza di altre spese sanitarie, per queste specifiche detrazioni non si applica la franchigia di 129,11 euro.
È fondamentale che le spese siano sostenute utilizzando mezzi di pagamento tracciabili, come carte di credito o bonifici, e non in contanti. Questa regola non si applica all'acquisto di farmaci, dispositivi medici o prestazioni erogate da enti pubblici o strutture accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Le spese detraibili sono quelle sanitarie riguardanti i mezzi necessari all’accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione e al sollevamento, oltre ai sussidi tecnici e informatici volti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione delle persone con disabilità. La detrazione può essere utilizzata direttamente dalla persona disabile o dal familiare che la dichiara fiscalmente a carico.
Tra le spese specifiche detraibili rientrano:
- il trasporto in autoambulanza del disabile. Le prestazioni specialistiche effettuate durante il trasporto rientrano invece nelle spese sanitarie con franchigia;
- il trasporto del disabile effettuato da una ONLUS, a condizione che quest'ultima rilasci fatture per il servizio prestato;
- l’acquisto di poltrone per inabili o non deambulanti;
- l’acquisto di apparecchi per il contenimento di fratture, ernie e per la correzione dei difetti della colonna vertebrale;
- l’acquisto di arti artificiali per la deambulazione;
- l’installazione della pedana sollevatrice su un veicolo acquistato con le agevolazioni spettanti alle persone con disabilità;
- l’acquisto di telefonini per sordomuti;
- l’acquisto di computer per disabili (fax, modem, computer, telefono a viva voce, schermo a tocco, tastiera espansa);
- i costi di abbonamento al servizio di soccorso rapido telefonico;
- l'acquisto di cucine, limitatamente ai componenti dotati di dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, preposti a facilitare il controllo dell'ambiente da parte dei soggetti disabili, specificatamente descritti in fattura.
Le bici elettriche
L'acquisto di biciclette elettriche a pedalata assistita da parte di soggetti con ridotte o impedite capacità motorie rientrano nelle spese detraibili come supporti all’autosufficienza. Per questa specifica spesa, oltre alla documentazione di invalidità, è necessaria la certificazione del medico specialista dell'ASL che attesti il collegamento funzionale tra la bicicletta e la menomazione. Allo stesso modo è possibile detrarre le spese sostenute per l’acquisto di esoscheletri a supporto della deambulazione o del movimento degli arti superiori.
Rampe, montascale, pedane e ascensori
Per la costruzione di rampe o montascale, ascensori e pedane di sollevamento è possibile ottenere la detrazione del 19% della spesa, ma limitatamente all’anno 2025 è meglio utilizzare la detrazione prevista dal bonus barriere architettoniche che permette il recupero del 75% della spesa.
In alternativa si può sfruttare la detrazione del 50% o del 36% prevista dal bonus ristrutturazione rispettivamente per la casa di abitazione e per la seconda casa. Queste detrazioni nel 2026 passano al 36% e 30%.
Se si opta per queste percentuali di detrazione maggiore, è possibile usufruire della detrazione del 19% sulla spesa non detratta. Ad esempio, per una spesa di 10.000 euro sostenuta per la costruzione di una rampa, è possibile ottenere la detrazione di 7.500 euro in 10 anni e la detrazione di 475 euro sempre in 10 anni (2.500 x 19%).
Per l’ascensore è possibile detrarre anche l’adattamento per renderlo idoneo a contenere la carrozzella e le spese di manutenzione. Allo stesso modo è detraibile la manutenzione della pedana di sollevamento.
Le spese per l'autosufficienza e l'integrazione dei disabili devono essere indicate nel quadro E, rigo E3 della dichiarazione dei redditi 730. In questo rigo vanno incluse anche le spese contrassegnate con il codice 3 nella sezione oneri detraibili della Certificazione Unica.
Per dimostrare il diritto all'agevolazione, è necessario conservare la seguente documentazione:
- fattura o ricevuta fiscale relativa alla spesa sostenuta, intestata alla persona con disabilità o al familiare che ha sostenuto l’onere e di cui risulta a carico fiscale;
- certificazione relativa al riconoscimento della disabilità ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/92, o sua autocertificazione. Non è richiesto il riconoscimento del comma 3, relativo alla gravità della condizione;
- certificazione relativa al riconoscimento dell’invalidità rilasciata dalle Commissioni mediche pubbliche incaricate (ai fini dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra);
- per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici: una certificazione del medico curante che attesti che il sussidio è necessario per facilitare l’autosufficienza e l’integrazione della persona disabile. È valida anche la prescrizione autorizzativa rilasciata dall'ASL di appartenenza per l'applicazione dell'aliquota IVA agevolata. Le certificazioni delle commissioni mediche rilasciate dopo il 17 luglio 2020 dovrebbero già riportare l'indicazione dei requisiti necessari per le agevolazioni fiscali, inclusa la relazione funzionale;
- per l'acquisto di biciclette elettriche a pedalata assistita: certificazione del medico specialista dell'ASL che attesti il collegamento funzionale della bicicletta con motore elettrico e la menomazione.